Sfruttamento della prostituzione, un arresto e una donna “liberata”

Trieste, blitz dei carabinieri contro lo sfruttamento della prostituzione: un arresto e una donna “liberata”.

I carabinieri di Trieste hanno arrestato un uomo e denunciato una donna, entrambi cittadini cinesi e nati nel 1970, nell’ambito di un’indagine sullo sfruttamento della prostituzione di connazionali. L’operazione è scattata il 28 novembre, quando i militari della Sezione operativa, supportati dalla Radiomobile e dalle Stazioni di Scorcola e San Dorligo della Valle, hanno eseguito perquisizioni personali e domiciliari disposte dall’Autorità giudiziaria.

L’indagine, coordinata dal pm Federico Frezza e avviata all’inizio dell’autunno, rappresenta la prosecuzione di un filone investigativo che la scorsa estate aveva già portato al sequestro di due centri massaggi in via Flavia e via San Francesco, dove era stata documentata un’intensa attività di prostituzione “indoor”.

Gli ulteriori accertamenti hanno permesso di identificare i due indagati come presunti organizzatori di un sistema strutturato: affittavano appartamenti utilizzati come case d’appuntamenti, pubblicavano annunci online, gestivano le telefonate dei clienti, controllavano gli incontri e incameravano i proventi. Le donne coinvolte, tutte cinesi, venivano reclutate in patria con la promessa di un lavoro sicuro e, una volta in Italia, inserite in un circuito di sfruttamento totalizzante, con turni massacranti e retribuzioni minime. Pur senza episodi di violenza fisica eclatante, gli investigatori parlano di condizioni “al limite dello schiavismo”.

Durante il blitz è stata rintracciata una donna cinese che viveva all’interno dell’appartamento usato per gli incontri. La vittima è stata presa in carico dal progetto di accoglienza “Stella Polare”, parte della rete regionale “Il Fvg in rete contro la tratta”, e trasferita in una località protetta con la possibilità di aderire a un programma di protezione sociale.

Le indagini proseguono per accertare l’eventuale coinvolgimento di altre persone e ricostruire l’intera rete di sfruttamento.