Le reazioni della politica dopo la sparatoria in via della Roggia

Le reazioni della politica dopo la sparatoria di ieri sera a Udine.

All’indomani della sparatoria a Udine, la città si interroga su sicurezza e ordine pubblico. Dopo i fatti di via della Roggia, la politica locale reagisce e si confronta con toni accesi e posizioni divergenti.

Stamattina, il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni si è recato sul luogo dell’accaduto per un sopralluogo. “Ogni sparatoria è una ferita al vivere civile – ha dichiarato –. Sono qui per testimoniare la vicinanza dell’amministrazione a tutti i cittadini del quartiere. Il presidio della città è garantito. Voglio ribadire la forte attenzione delle istituzioni verso la comunità locale.” De Toni ha sottolineato la costante collaborazione con Prefetto e forze dell’ordine, rassicurando che l’impegno per la sicurezza urbana resta una priorità.

Vidoni: “La città è un Far West”

Ma le opposizioni non risparmiano critiche. Luca Onorio Vidoni, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, parla senza mezzi termini. “La sparatoria avvenuta poche ore fa in via della Roggia è l’ennesimo campanello d’allarme che certifica, purtroppo, ciò che Fratelli d’Italia denuncia da mesi, e cioè che a Udine il problema sicurezza è reale e non percepito. Solo una settimana fa il sindaco De Toni sosteneva che Udine è una città sicura. Oggi i fatti lo smentiscono nuovamente”.

“Non bastano le parole di circostanza se poi si continua a minimizzare il problema e a dividersi su misure che avrebbero dovuto essere adottate da tempo. La scelta di non utilizzare gli strumenti e le risorse a disposizione è una precisa scelta politica della maggioranza di sinistra e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Risse, accoltellamenti, spaccio, rapine, raid nei quartieri, episodi ripetuti che coinvolgono anche minori stranieri non accompagnati e ora una sparatoria in un comprensorio residenziale hanno trasformato troppe aree della città in zone di Far West urbano“.

“Fratelli d’Italia chiede all’Amministrazione comunale risposte chiare attraverso scelte e provvedimenti concreti: aumento dei pattugliamenti e dei presidi nelle aree sensibili, potenziamento immediato della Polizia Locale su strada, appli cazione rigorosa del Daspo, controlli mirati e più ordinanze. Proponiamo anche l’istituzione di un tavolo permanente con Prefettura, Questura e associazioni, al quale partecipi anche una rappresentanza dell’opposizione. Chi governa Udine deve assumersi le proprie responsabilità e sulla sicurezza la politica tutta dovrebbe marciare in un’unica direzione, senza divisioni, perché ne va della tutela e del benessere dei cittadini.”

Salmè: “Serve un patto per la sicurezza”.

Stefano Salmè, presidente del gruppo consiliare Io Amo Udine – Liberi Elettori: propone di un “Patto per la Sicurezza” tra maggioranza e opposizioni: un accordo istituzionale che coinvolga tutte le forze politiche responsabili presenti in Consiglio comunale, unite da un obiettivo comune — garantire sicurezza e ordine nella nostra città. In questa prospettiva, nell’ambito di tale indispensabile patto, come rappresentante delle opposizioni, sono pronto ad assumermi la responsabilità istituzionale, l’onere e l’onore, della delega alla Polizia Locale e alla Sicurezza.

“Non è più il tempo delle analisi, ma quello dell’azione. Esprimiamo la nostra vicinanza e il nostro sostegno alle forze dell’ordine, al Prefetto e al Questore, ai quali spetta la responsabilità primaria della gestione della sicurezza pubblica. Tuttavia, ciò non può esonerare l’amministrazione comunale dal fare pienamente la propria parte, assumendo decisioni concrete per garantire l’incolumità dei cittadini e restituire alla città quella serenità indispensabile alla convivenza civile”.

Novelli: “Servono misure speciali”

“Prima le risse e le zuffe. Poi, i coltelli. Ieri sera, addirittura, una sparatoria. La linea del Piave è stata superata da un pezzo. Non si tratta di un episodio isolato, ma l’ennesima prova di come gruppi violenti, spesso composti da minori stranieri non accompagnati (anche se non è il caso di ieri) stiano minando la sicurezza di intere aree della città”.

Lo dichiara, in una nota, il consigliere regionale Roberto Novelli (Forza Italia), che aggiunge: “Non serve cercare alibi o scorciatoie. In troppe città europee, lo Stato ha accettato di arretrare e la criminalità ha occupato il vuoto lasciato. A Udine questo non deve accadere. Abbiamo ancora il tempo per reagire, ma serve decisione”.

Prosegue l’esponente di maggioranza rivolgendo un plauso alle Forze dell’ordine: “Ogni giorno uomini e donne in divisa garantiscono la sicurezza di tutti, spesso affrontando rischi enormi. A loro va il nostro pieno sostegno. Chi li attacca, li offende o tenta di delegittimarli colpisce direttamente lo Stato e merita una condanna senza attenuanti”. Novelli chiede “un’azione immediata e visibile: più pattuglie, controlli a tappeto, metal detector nelle aree sensibili, unità cinofile antidroga e controlli stradali mirati”.

“La sicurezza è un diritto. E quando l’illegalità prova a farsi spazio, lo Stato deve rispondere con fermezza. Udine e il Friuli Venezia Giulia non diventeranno zone franche. Dove c’è disordine, servono pulizia e presenza”, conclude la nota.

Miani: “Azioni decise contro il degrado”.

Preoccupazione anche da parte della Lega, con il consigliere regionale Elia Miani che parla di una città “in preda al degrado”.

“La sicurezza a Udine continua a essere un problema ormai da troppo tempo. Abbiamo la sensazione che serva un intervento più deciso dell’amministrazione comunale per contrastare questi episodi, che mettono in cattiva luce una città che in passato si è sempre contraddistinta per essere un’isola felice”.

L’esponente del Carroccio specifica che “dobbiamo essere coscienti del pericolo che stiamo attraversando. Ultimamente molte volte Udine è finita sotto i riflettori per episodi negativi di cronaca. Non possiamo più essere passivi e concedere questo spazio alla criminalità. Negli ultimi tempi sono state parecchie le segnalazioni di episodi spiacevoli da parte di cittadini residenti e dobbiamo dare loro ascolto e risposte”.

“Servono azioni decise, mirate per contrastare questi episodi. Sono necessari maggiori controlli, più pattuglie e un dialogo costruttivo con questore e prefetto per arrivare a mettere sul tavolo soluzioni concrete e contrastare alcune zone critiche della città, che ora sono lasciate in preda al degrado” conclude Miani.