Stop al processo per l’omicidio di Giulio Regeni: ecco cosa è successo

Di nuovo sospeso il processo per l’omicidio di Giulio Regeni.

Il processo per il sequestro e l’omicidio di Giulio Regeni si ferma di nuovo. La Prima Corte d’Assise di Roma ha accolto la questione di costituzionalità sollevata dai legali dei quattro agenti dei servizi segreti egiziani imputati, inviando gli atti alla Corte Costituzionale.

Al centro della decisione c’è il tema del diritto di difesa, in particolare la possibilità di nominare consulenti tecnici a spese dello Stato per gli imputati formalmente assenti ma di fatto irreperibili. I giudici hanno ritenuto la questione “non manifestamente infondata” e “rilevante” ai fini del processo, disponendo l’immediata trasmissione degli atti alla Consulta. Fino al pronunciamento della Corte, il procedimento rimarrà sospeso.

Il rinvio segna un nuovo stop nel lungo percorso giudiziario legato alla morte del ricercatore friulano, rapito, torturato e ucciso al Cairo nel 2016. La decisione arriva dopo mesi di udienze dedicate a chiarire la posizione degli imputati egiziani, che non si sono mai presentati in aula. Ora sarà la Corte Costituzionale a stabilire se le norme vigenti rispettino pienamente il diritto di difesa anche per chi non può o non vuole partecipare al processo. Solo dopo quella decisione, la Corte d’Assise potrà riprendere l’esame del caso che da quasi dieci anni rappresenta una ferita ancora aperta nei rapporti tra Italia ed Egitto.