Forse non tutti sanno che il Santuario di Castelmonte fu distrutto da un fulmine

Il Santuario di Castelmonte.

Il Santuario di Castelmonte nel 1469 fu distrutto da un incendio scatenato da un fulmine che aveva colpito il campanile. In quell’occasione bruciò anche la statua di legno della Madonna che adornava l’altare principale. La chiesa venne ricostruita nel 1479 e, all’interno, fu posta una nuova statua, stavolta di pietra, raffigurante la Madonna nera con bambino che ancora oggi è visibile presso l’altare maggiore.

Ma dove si colloca, con esattezza, il Santuario? Il luogo gode indubbiamente di una posizione assai particolare; sulla cima di una montagna, alta 618 metri, a 25 chilometri da Udine e a soli 9 chilometri da Cividale del Friuli. Il luogo, risalendo all’alba dei tempi, era probabilmente una postazione militare romana. Ne seguì, non molto tempo dopo, un primitivo abbozzo di sacello, con ogni probabilità del V-VII secolo d.C. Successivamente Castelmonte funzionò quale santuario sottoposto alla giurisdizione del Patriarcato d’Aquileia che ne favorì il culto mariano. La prima chiesa, devota a San Michele, rappresentò un valido rifugio dalle orde barbariche, nell’alto medioevo. Dal VI al IX secolo, nonostante l’assenza di fonti documentarie, è lecito ipotizzare che vi fosse un culto molto attivo nei confronti del Santuario; tuttavia la prima, storica, menzione risale al 18 maggio 1175, per una banale questione di confini. Non va meglio con la seconda menzione, per la quale occorre aspettare sino al 20 dicembre 1244. Oggigiorno i più ritengono che la leggenda del Santuario sia nata quale tecnica per ‘nascondere’ il terrore delle orde barbariche; Castelmonte allora da fortezza divenne santuario, da rifugio materiale a uno spirituale.