Via libera al concordato per la Cimolai: ecco il piano di salvataggio

Ok al concordato per la Cimolai.

Via libera al concordato per la pordenonese Cimolai. Accolta dunque la richiesta della società che aveva presentato il piano di salvataggio, ritenuto credibile dal giudice della sezione specializzata in materia d’impresa, che non ha avanzato nessun rilievo.

Una notizia importantissima per l’azienda Cimolai, che opera nei mercati esteri, per i suoi quasi 800 dipendenti che salgono a circa 1.300 se si comprende l’indotto. L’approvazione della richiesta di concordato segna un passaggio fondamentale per la credibilità dell’azienda che ha intenzione di recuperarsi con le sole forze economiche della famiglia Cimolai. Il piano di salvataggio prevede la vendita di alcune proprietà a Monfalcone e San Giorgio di Nogaro e la dismissione di beni non strumentali alla continuità dal parte della società per un totale di 44 milioni di euro. Tuttavia, il piano di salvataggio può essere modificato fino a pochi giorni prima del voto dei creditori, che partirà il 20 luglio e si concluderà il 10 agosto.

Il lavoro da portare avanti è parecchio per mettere definitivamente in sicurezza l’azienda. Il piano di salvataggio prevede il riconoscimento totale dei crediti privilegiati, la cui cifra dovrebbe essere intorno ai 200 milioni di euro, e il pagamento sino al 15 per cento di quelli chirografari. Si procederà quindi alla creazione di una nuova società, una Newco, alla quale sarà conferito il core business dell’azienda che vanta ordini per circa 800 milioni di euro. Il primo ostacolo sarà quindi il voto dei creditori: su un debito totale di circa 600 milioni di euro, un terzo sono i creditori privilegiati, mentre i restanti 400 milioni chirografari.