Amazon a Fiume Veneto, Cgil contro Assoespressi: “Serve un tavolo di confronto”

Lo variazione dell’orario nel centro di smistamento di Amazon a Fiume Veneto.

Filt Cgil rinnova le proprie preoccupazioni su Amazon Fiume Veneto e replica alle precisazioni di Assoespressi di qualche giorno fa quando l’associazione datoriale, che rappresenta le aziende dell’ultimo miglio per Amazon, aveva affermato che la variazione dell’orario è stata comunicata con 15 giorni di preavviso e che si tratterebbe di un mero “slittamento fino a un massimo di 40 minuti”, senza estensione del turno.

Ma per il sindacato si tratta di ben altro. “Non siamo stati consultati nel rispetto del protocollo nazionale firmato e rinnovato da Amazon – afferma la Filt-Cgil –. Non basta una comunicazione unilaterale: serve una vera trattativa preventiva per valutare le ricadute sui lavoratori”.

Secondo la Filt, infatti, la modifica incide profondamente sull’organizzazione e sulle condizioni del lavoro quotidiano. Lo slittamento si tradurrebbe in un’estensione effettiva delle attività nella fascia serale, con rientri che spesso sfiorano le ore 20. Un disagio che colpisce in modo particolare i corrieri, già sottoposti a carichi molto elevati: in media tra i 110 e i 140 pacchi a testa, con picchi che – in concomitanza con iniziative come il Prime Day – raggiungono i 150-200 colli giornalieri.

“Si tratta di lavoratori governati da un algoritmo che regola in tempo reale il numero di fermate e la distanza da percorrere – spiega ancora la Filt –. A fronte di una produttività già altissima, certificata dal raggiungimento di obiettivi quasi del 100%, si impone ora un ulteriore sacrificio, senza considerare l’impatto sulla vita privata e familiare”.

Il sindacato esprime anche preoccupazione per le condizioni ambientali in cui operano i dipendenti, in particolare nei mesi estivi. Assoespressi, dal canto suo, ha sostenuto di aver rafforzato le misure di prevenzione durante il caldo intenso – come campagne di sensibilizzazione, invito alla segnalazione dei disagi, e distribuzione di acqua – ma Filt-Cgil smentisce. “Non ci risulta che vengano distribuiti sali o bottigliette d’acqua, come invece avviene in molte aziende del territorio. La prevenzione non può essere solo teorica, deve tradursi in azioni concrete”.

Anche il personale di magazzino, responsabile del confezionamento notturno di circa 30.000 pacchi al giorno (con punte fino a 60.000), sarebbe toccato dalle modifiche. In vista della stagione invernale, inoltre, il nuovo orario rischia di aggravare le condizioni lavorative, aumentando i rischi legati alla scarsa visibilità e alla maggiore probabilità di incidenti durante le consegne serali. “Quando si verifica un sinistro, anche di lieve entità – avverte la Filt – i costi spesso ricadono sul lavoratore, oltre a scattare le contestazioni disciplinari”.

A preoccupare è anche la gestione delle relazioni industriali. Il sindacato denuncia il mancato rispetto di un impegno preso da Assoespressi per un incontro di confronto, poi ritirato. “Fa specie che Amazon, tramite la propria associazione datoriale, preferisca diramare un comunicato stampa invece di aprire un tavolo sindacale per affrontare i problemi in modo costruttivo”.

La Filt-Cgil ribadisce quindi la richiesta urgente di un confronto che coinvolga l’intera filiera Amazon. “Serve ripristinare il rispetto degli accordi e garantire condizioni di lavoro sostenibili e sicure. Da parte nostra – conclude il sindacato – continueremo a vigilare e a difendere i diritti dei lavoratori con tutti gli strumenti a disposizione”.