L’analisi sull’espansione degli acquisti online.
Il commercio elettronico continua a crescere anche in Friuli Venezia Giulia, dove quasi un residente su due (46,4%) ha effettuato almeno un acquisto online nel corso del 2024. Un dato che colloca la regione al quarto posto in Italia, subito dopo la Provincia autonoma di Trento, la Valle d’Aosta e la Toscana, secondo l’analisi dell’Ufficio studi della CGIA di Mestre
In termini assoluti si tratta di circa 554mila persone che in Friuli Venezia Giulia hanno utilizzato l’e-commerce per acquistare beni o servizi. Una diffusione significativa, che riflette una tendenza nazionale in costante espansione, ma che non ha ancora scalfito il ruolo dominante del commercio tradizionale.
I prodotti più acquistati online.
Secondo la CGIA, infatti, circa il 90% delle vendite al dettaglio di prodotti avviene ancora nei negozi fisici, nonostante il valore complessivo dell’e-commerce B2C in Italia abbia sfiorato nel 2024 i 59 miliardi di euro. La penetrazione dell’online sul totale delle vendite retail resta attorno al 13%, con percentuali più elevate nei servizi e più contenute nei prodotti.
Il settore con la quota di penetrazione delle vendite online più elevata è l’abbigliamento, scarpe e accessori. L’anno scorso il 23,2 per cento degli acquisti di questi prodotti è avvenuto per mezzo del commercio elettronico. Seguono gli articoli per la casa, mobili e giardinaggio con il 13,7 per cento, i film o le serie in streaming con il 13,4 per cento, i servizi di trasporto con l’11,4 per cento e i prodotti cosmetici con il 9,5 per cento.
Il Fvg tra commercio elettronico e negozi di prossimità
Il Friuli Venezia Giulia si distingue quindi per una buona propensione agli acquisti digitali, ma inserita comunque in un contesto in cui le attività di prossimità continuano a sostenere gran parte dell’economia locale, dell’occupazione e della vita dei centri urbani. Un equilibrio che, secondo la CGIA, non va letto come uno scontro tra modelli, ma come una coesistenza ancora solida.
L’analisi evidenzia inoltre che, dal confronto tra il periodo pre-pandemico e oggi, le vendite online sono cresciute a ritmi molto sostenuti, mentre i negozi di vicinato mostrano segnali di maggiore difficoltà, pur mantenendo una quota rilevante del mercato. Una dinamica che rende cruciale il tema delle politiche di sostegno al commercio locale.
Per la CGIA di Mestre l’e-commerce rappresenta un fenomeno strutturale, destinato a consolidarsi, ma non a sostituire completamente il commercio tradizionale. La sfida è quella di accompagnare la transizione digitale senza indebolire il ruolo sociale ed economico dei negozi di prossimità, che restano un presidio fondamentale per i territori.




