Il Friuli promosso per le sue spiagge, ma è allarme erosione a Lignano

Il Friuli valorizza le spiagge.

Cementificate, inquinate, con maxi concerti montati sopra l’arenile, con strutture fisse (o smontabili) che impediscono ai bagnanti di accedere al mare senza pagare. Sono le spiagge italiane, bistrattate e al centro di polemiche estive, con problemi che però non svaniscono con l’arrivo dell’inverno. Legambiente ha pubblicato il suo report “Rapporto spiagge 2022”, dove si analizzano i dati delle concessioni, dell’inquinamento e dell’impatto dell’uomo sulle coste. Ci sono ottime notizie per il Friuli Venezia Giulia, che rispetto a tutte le altre regioni dimostra, dati alla mano, un rispetto maggiore della natura. Unico neo, stando al report, è Lignano Sabbiadoro.

Gli stabilimenti balneari in Friuli, quanti sono?

Partiamo dalle buone notizie. Le concessioni per gli stabilimenti balneari sono spesso quelle al centro delle polemiche, togliendo spazio alla spiaggia libera e al libero accesso al mare. In Friuli Venezia Giulia però le concessioni non sono tante. Sono solo 66. Un niente in confronto alla Calabria che ne ha più di 1.600. Ma numeri simili, così alti, ne hanno anche le altre regioni di tutto lo stivale. Solo il Molise ha meno stabilimenti balneari del Friuli, appena 49.

Ad aiutare a interpretare questi dati arriva anche l’analisi della percentuale di costa sabbiosa occupata da stabilimenti balneari, campeggi, circoli sportivi, complessi turistici. In pratica tutto ciò che impatta sulla natura e sul possibile inquinamento e deterioramento della costa. In Friuli Venezia Giulia questa percentuale rimane al 20%. Giusto per dare un termine di paragone: ci sono regioni come la Liguria il cui 70% della costa è occupata da stabilimenti e tutto ciò che è di impronta umana.

Nessun tratto di costa è inquinato.

Il Friuli Venezia Giulia quindi fa meglio di tutti, escluso il Molise, in quanto a impatto sulla costa. Una notizia lodevole oltretutto perché è tra le 5 regioni italiane che non hanno nessuna norma che specifichi una percentuale minima di costa destinata alle spiagge libere o libere attrezzate. Insomma, il Friuli è virtuoso anche se non ha nessuna regola che lo obblighi ad esserlo.

Un’altra notizia positiva arriva dal dato che comunica i km costa interdetti, cioè quelle aree in cui dal sito del Portale Acque risulta interdetta la balneazione per inquinamento. Quanti km di costa interdetta ha il Friuli Venezia Giulia? Zero. Ma non è così in tutta Italia. In Sicilia non si può fare il bagno in 29 km della costa. In Calabria lungo 19 km.

L’unico inconveniente del Friuli è Lignano Sabbiadoro.

Se per molti motivi il Friuli ha motivo di essere contento di come tratta la costa, non in tutta la regione ci sono dati positivi. Legambiente ha evidenziato anche i comuni costieri con la maggiore occupazione di spiagge in concessione. Tra queste spicca Lignano Sabbiadoro con l’83,4% di spiaggia occupata.

Ma sotto la lente sono tutte le zone litoranee di Grado e Lignano. Qui si trovano le principali spiagge della regione con maggior problema di erosione ed arretramento. presentano problematiche di erosione e arretramento. Lungo il litorale di Lignano la linea di riva nel periodo 1954-1998 ha visto perdite complessive fino a circa 70 metri, soprattutto lungo la porzione più occidentale dell’arenile, in vicinanza della foce del Tagliamento (Lignano Riviera e Lignano Pineta), mentre la parte più centrale si mantiene più stabile. Il 1998 sembra lontano e lo è, ma si registra un nuovo peggioramento nella parte più orientale di Lignano Sabbiadoro, verso la bocca lagunare di Lignano. coste friulane una erosione accentuata per almeno 10 km di litorale, pari al 13% delle spiagge basse sabbiose. Questo era nel 2006 in un decennio il fenomeno erosivo è aumentato del 10%. Vale a dire che le spiagge in questa zona continua ad arretrare, senza sosta.

I tentativi di arginare l’erosione a Lignano.

I motivi dell’erosione individuati da Legambiente sono chiari. Complice è la grande urbanizzazione collegata allo sviluppo turistico balneare ha portato alla distruzione delle dune, un tempo presenti, e del correlato equilibrio con la spiaggia emersa-sommersa. Nei tratti più critici, si sono concentrati gli interventi di protezione più importanti basati sull’apporto di sabbia marina dragata alla foce del Tagliamento a sud e all’imboccatura della laguna a nord. Si parla di diverse decine di migliaia di metri cubi all’anno.

A peggiorare la situazione era poi arrivata una forte mareggiata nel dicembre 2020 che aveva danneggiato l’arenile. Ad aprile si sono conclusi i lavori per il ripascimento della spiaggia di Lignano Sabbiadoro con 78 mila metri cubi di sabbia estratti dal canale di Lignano e depositati nei due arenili di Sabbiadoro e di Pineta. Quello che si cerca di fare è arginare l’erosione in una zona però in forte difficoltà.