Stessi dati, letture opposte: l’indice di criminalità accende il dibattito politico in Friuli

Le polemiche dopo l’Indice di Criminalità del Sole 24 Ore sul Friuli.

L’ultimo Indice della Criminalità del Sole 24 Ore accende il dibattito politico in Friuli Venezia Giulia. La classifica nazionale, basata sui dati del Viminale, fotografa una regione spaccata in due: da un lato Trieste, dodicesima in Italia per numero di denunce, dall’altro Pordenone e Udine, tra le province più tranquille del Paese.

Nel 2024, le denunce complessive in Italia sono salite dell’1,7%, segnando il quarto anno consecutivo di crescita post-pandemia. In Friuli Venezia Giulia la situazione è molto diversificata: Trieste si colloca al 12° posto nazionale, con oltre 4.500 delitti ogni 100mila abitanti; Gorizia, Udine e Pordenone si muovono invece su livelli ben più bassi.

Trieste, in testa per truffe informatiche e stupefacenti

La provincia di Trieste è la più esposta ai reati in regione. Nel 2024 risulta prima in Italia per truffe e frodi informatiche (767 denunce ogni 100mila abitanti) e terza per reati legati agli stupefacenti (96,5 denunce). Preoccupano anche le violenze sessuali, con la città giuliana ancora tra le prime tre del Paese.

Il tema entra anche nel dibattito politico regionale. Il capogruppo di Patto per l’Autonomia – Civica Fvg Massimo Moretuzzo e la consigliera Giulia Massolino chiedono chiarezza alla maggioranza: “Leggere che Trieste è fra le prime città d’Italia per numero di reati è motivo di preoccupazione. È il momento che chi governa la Regione si interroghi e smetta di usare il tema della sicurezza solo quando fa comodo. Strumentalizzare la paura dei cittadini è politicamente irresponsabile”.

Udine, cresce il coinvolgimento dei minori e scoppia la polemica

A Udine, invece, a preoccupare è il dato sull’età dei responsabili. L’8,2% dei denunciati o arrestati nel 2024 è minorenne, la seconda incidenza più alta d’Italia dopo Treviso. I reati più diffusi riguardano furti, danneggiamenti e piccoli episodi di spaccio.

Il tema è diventato immediatamente terreno di scontro politico. Per Luca Onorio Vidoni, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, i numeri certificano “una perdita di sicurezza sotto il centrosinistra“: “Udine è seconda in Italia per incidenza di minori denunciati e scivola di quindici posizioni in un anno. Il sindaco De Toni non utilizza i poteri che la legge gli assegna, mentre il Governo Meloni agisce concretamente per contrastare le baby gang e potenziare la sicurezza urbana”.

A rispondere è il segretario cittadino del Partito Democratico, Rudi Buset: “A forza di gridare al lupo, il lupo non c’è. I dati mostrano una realtà diversa da quella raccontata dagli allarmismi: Udine non è la città insicura che la destra descrive. Continueremo a lavorare per consolidare i risultati e garantire sicurezza senza strumentalizzare il tema”.

Durissima anche la consigliera regionale Manuela Celotti (Pd), che punta il dito contro il vicepresidente della Regione, Mario Anzil: “La propaganda della destra sulla sicurezza a Udine è esplosa nelle loro stesse mani. Anzil, solo un mese fa, aveva attaccato duramente il sindaco De Toni: oggi i dati lo smentiscono. Dovrebbe chiedere scusa. La sicurezza è un tema serio, che va affrontato con responsabilità e collaborazione, non trasformato in un palco per fini di consenso”.

Pordenone, la più sicura del Friuli

All’estremo opposto della classifica si colloca Pordenone, tra le sette province più sicure d’Italia.
Con 7.364 delitti denunciati nel 2024 (2.368 ogni 100mila abitanti), la città si posiziona al 100° posto su 106 province, ben lontana dai picchi di Milano o Torino. “La conferma di Pordenone tra le città più sicure d’Italia dimostra l’ottimo lavoro di squadra che stiamo portando avanti – ha commentato il sindaco Alessandro Basso –. È un risultato che ci sprona a continuare su questa strada, anche in vista della Capitale Italiana della Cultura 2027″.

Soddisfazione anche dall’assessora alla Sicurezza Elena Ceolin, che ha ringraziato le forze dell’ordine e annunciato nuovi concorsi per potenziare la Polizia Locale: “I dati del Viminale parlano chiaro: la nostra è una città sicura, grazie alla collaborazione quotidiana tra istituzioni e cittadini”.