No al parco eolico Pulfar: le 3.500 firme della petizione consegnate in Regione

La consegna della petizione contro la realizzazione di un impianto fotovoltaico nelle Valli del Natisone

Oltre 3.500 cittadini del Friuli Venezia Giulia hanno sottoscritto la petizione per dire “no” al progetto di realizzazione del parco eolico Pulfar sul monte Craguenza, al confine tra i Comuni di Pulfero, Torreano, San Pietro al Natisone, Moimacco e Cividale del Friuli. La raccolta firme, promossa da comitati locali e associazioni ambientaliste, è stata ufficialmente consegnata oggi in Consiglio regionale “che sarà attento e pronto a valutare tutte le motivazioni di questa petizione” ha assicurato il presidente dell’Assemblea legislativa regionale, Mauro Bordin. “È una tematica importante e gli strumenti democratici e partecipativi stanno funzionando, perché questa iniziativa sta ricevendo grande attenzione”, ha aggiunto Bordin.

All’incontro erano presenti, infatti, anche numerosi consiglieri di maggioranza e opposizione, a conferma di un sostegno trasversale alla petizione, oltre all’assessore regionale all’Ambiente, Fabio Scoccimarro, che ha confermato “la volontà politica di non realizzare grandi parchi eolici, ma di approfondire gli studi sui mini-impianti”.

Le preoccupazioni del comitato.

Il progetto Pulfar, che deve ancora completare l’iter per la Via, ha una potenza pari a 28,8 mw con un sistema di accumulo di 20 mw. “Sul Craguenza non c’è vento per un impianto così – ha sottolineato la portavoce del comitato, Michela Predan -. I dati alla base dello studio depositato dall’azienda proponente sono virtuali e riferiti alla zona di Malborghetto-Valbruna“, ha aggiunto, spiegando anche le altre ragioni di preoccupazione: le caratteristiche geologiche dell’area in cui verrebbero collocate le pale eoliche, carsica (come testimonia la vicina grotta di San Giovanni d’Antro), la presenza di tre aziende biologiche la cui attività sarebbe compromessa dal progetto, oltre alla già citata biodiversità dell’area. Temi e argomentazioni che ora passeranno all’attenzione della IV Commissione del Consiglio regionale, competente in materia di Ambiente ed energia.

Scoccimarro: “contrario al grande eolico in Fvg”

“Non possiamo permettere che nel Friuli Venezia Giulia, il nostro piccolo compendio dell’universo, trovino spazio enormi pale eoliche che deturpano il paesaggio e rischiano di comprometterne la biodiversità – ha commentato l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile Fabio Scoccimarro – . La linea politica che continuo a sostenere è chiara e vuole perseguire uno sviluppo sostenibile che sia davvero compatibile con il territorio. Per il progetto ‘Pulfar’, lo screening di Via eseguito dagli uffici regionali ha evidenziato la necessità di effettuare una Valutazione di impatto ambientale: qualora la società proceda con la nuova richiesta di valutazione, in tale sede verrà adottato massimo rigore per garantire il rispetto delle normative europee, nazionali e regionali in materia di transizione energetica”.

L’assessore ha spiegato quali sono le forme di energia pulita sostenute dalla Regione. “Siamo stati i primi in Italia a promuovere una legge innovativa sul fotovoltaico e abbiamo anche avviato uno studio sul mini eolico, a dimostrazione dell’impegno dell’Amministrazione regionale per l’ecosostenibilità – ha ricordato Scoccimarro -. Tuttavia, ritengo non sia ammissibile svendere il nostro patrimonio ambientale per impianti di dimensioni industriali che, invece di accompagnare il territorio nella transizione, rischiano di cancellarne l’identità”.

“Non siamo contrari a prescindere ai progetti di energia rinnovabile – ha chiarito Scoccimarro -, ma è essenziale che le aziende proponenti osservino tutte le linee guida previste, condividendo il progetto in primis con il territorio. Applicheremo le norme in vigore, augurandoci che il parco eolico sul Craguenza non venga realizzato”.

Circa 3.500 le firme raccolte, consegnate oggi ai vertici del Consiglio regionale, “che sarà attento e pronto a valutare tutte le motivazioni di questa petizione” ha assicurato il presidente dell’Assemblea legislativa regionale, Mauro Bordin. “È una tematica importante e gli strumenti democratici e partecipativi stanno funzionando, perché questa iniziativa sta ricevendo grande attenzione”, ha aggiunto Bordin.

Honsell: “Sostegno alla petizione”

“Come Open Sinistra FVG abbiamo espresso il nostro sostegno alla petizione popolare contraria alla realizzazione di parchi eolici qualora questi comportino un impatto ambientale e paesaggistico non supportato da studi approfonditi sulla presenza di venti significativi. Il progetto “Pulfar” rappresenta proprio un caso di questo tipo: ha ricevuto decine di osservazioni contrarie da parte dei cittadini, che hanno dato vita ad un comitato promotore capace di raccogliere un numero molto elevato di firme.”

Patto per l’Autonomia: “Serve il coinvolgimento dei territori”.

“La transizione energetica deve essere pianificata, condivisa e integrata con il paesaggio e le esigenze delle comunità, non lasciata alle scelte unilaterali di operatori privati mossi da logiche speculative. Siamo convintamente favorevoli allo sviluppo delle energie rinnovabili, necessarie per affrontare la transizione ecologica e la decarbonizzazione, ma riteniamo che ciò non possa avvenire senza una chiara guida pubblica e senza il pieno coinvolgimento dei territori”. Così, in una nota, Massimo Moretuzzo, Giulia Massolino e Simona Liguori esprimono il sostegno del Gruppo Patto per l’Autonomia – Civica Fvg.

“È indispensabile che la Regione garantisca equilibrio tra produzione energetica, tutela ambientale e accettabilità sociale – spiegano i consiglieri -. Va inoltre ricordato che l’eolico non è nemmeno citato nel Piano Energetico Regionale approvato appena lo scorso anno: la Giunta ha dunque il dovere di avviare una riflessione pubblica e partecipata prima di consentire interventi di questo tipo”.

“Il vento è un bene comune – concludono i e le consigliere – e non può essere regalato al primo privato che voglia specularci, bensì deve diventare un’occasione di governo del territorio al cui centro stiano le politiche per le aree interne e di partecipazione di pubblica nonché di decarbonizzazione, per una transizione che sia giusta sia dal punto ambientale che sociale”.

Il Gruppo PD: “Siamo con i cittadini”

“Il progetto per la realizzazione dell’impianto eolico Pulfar nelle valli del Natisone va scongiurato perché privo della benché minima condivisione con i territori, con le amministrazioni locali e le comunità. Appare evidente che è privo di ricadute positive sia per i territori che per le finalità energetiche. Al contrario, appare pesantemente impattante dal punto di vista ambientale e paesaggistico, sulla ricchissima biodiversità dell’area, e anche sui settori agricolo e turistico della zona”, affermano in una nota i consiglieri regionali Massimiliano Pozzo, Manuela Celotti, Francesco Martines, Massimo Mentil, Laura Fasiolo (Pd) e Marko Pisani (Ssk).

“In questa battaglia, siamo accanto ai cittadini e diamo pieno sostegno alla petizione lanciata dal comitato Proteggiamo il Craguenza e che raccoglie oltre tremila firme. Il fatto che nel Piano energetico regionale non ci sia traccia dell’eolico – aggiungono gli esponenti dem – la dice lunga sulla mancanza di programmazione regionale sul tema. Ma fa anche capire che, per la Regione, l’eolico non è una fonte energetica su cui puntare”.