Niente modifica alla legge sull’obbligo di permesso di soggiorno per registrare le nascite.
Bocciata dal Centrodestra con 27 no, a fronte di 19 sì di minoranza, “la proposta di legge nazionale sui bambini invisibili”, come è stata definita dai suoi proponenti.
Con la pdln 2 del 22 novembre 2023, i consiglieri delle Opposizioni, primo firmatario Furio Honsell di Open Sinistra Fvg che l’ha illustrata all’Aula, intendevano modificare l’articolo 6 del decreto legislativo 286 del 1998 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero) in materia di obbligo di esibizione dei documenti di soggiorno.
La proposta.
Con un unico articolo, la proposta consisteva nel reinserire la registrazione della dichiarazione di nascita, della filiazione e dell’atto di matrimonio tra i provvedimenti che non prevedono l’esibizione del permesso di soggiorno agli uffici della pubblica amministrazione per il rilascio di licenze, autorizzazioni, iscrizioni e altri provvedimenti di interesse dello straniero, come già previsto ante legge 94 del 2009 in materia di sicurezza pubblica. Ma anche come spiegato da una successiva circolare ministeriale, la 19, del medesimo anno.
“Questa pdln – ha ribadito Honsell – vuole ripristinare una norma di civiltà, ovvero quell’aspetto della legge abrogata nel 2009 per quanto concerne il diritto dei bambini, a mio avviso inalienabile, ad avere una certificazione anagrafica anche quando i genitori siano migranti privi del permesso di soggiorno. Il loro status di irregolari non può e non deve ricadere sui loro figli”.
Gli interventi.
Ma anche ricordare, negli interventi in Aula, le parole di Augusta De Piero Barbina, prima vicepresidente donna del Consiglio regionale del Fvg della VI legislatura, non è bastato a convincere i consiglieri di Maggioranza. Già nel 2009, la De Piero Barbina ebbe modo di dire che la legge italiana impone ai migranti non comunitari di esibire il permesso di soggiorno quando devono registrare la nascita di un figlio, con il rischio che il timore di essere scoperti possa indurre migranti irregolari a non registrare all’anagrafe i propri figli, facendone esseri senza nome, senza identità, senza diritti.
Fantasmi, dunque, dal punto di vista giuridico. L’obbligo a chiedere il titolo di soggiorno, disse anche, è aggirato da una circolare interpretativa, o meglio correttiva, emanata dal ministero dell’Interno; tuttavia, una modifica della legge è necessaria, soprattutto nel rispetto del principio del superiore interesse del minore. Perchè se dovesse mancare l’atto di nascita, il bambino non risulterebbe destinatario di alcun ordinamento giuridico.
Tutti concetti ribaditi con determinazione per prima da Serena Pellegrino (Avs), che ha rammentato una proposta di legge in tal senso depositata alla Camera dei deputati della XII legislatura, ma mai discussa e ha detto di vulnus normativo che va colmato, facendo presente che l’atto di nascita non è un favore ai genitori, ma un diritto inalienabile del minore; Rosaria Capozzi (M5S), che ha parlato di obiettivo di giustizia per tutti previsto in Agenda 2030 Onu che non può restare sulla carta, e di stranieri stagionali che in passato non avevano diritto al ricongiungimento familiare, non si può rifare lo stesso errore; Laura Fasiolo (Pd), per la quale la 94/2009 è una legge nefasta e ha definito l’indifferenza il peggiore dei mali; Simona Liguori (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg), che ha rimarcato come nessun bambino debba essere condannato a vivere nell’ombra, gli va restituita dignità come essere umano.
E ancora: Manuela Celotti (Pd), che ha segnalato come in Fvg ci siano associazioni e cittadini che si sono spesi con azioni nel senso della pdln 2, la politica deve agire sanando un torto e dando un segno di civiltà; Massimiliano Pozzo (Pd), che ha ribadito che il diritto del minore deve essere ed è superiore a tutto, serve fare chiarezza dando forza alla circolare 19; Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg), che ha tacciato di posizione meramente ideologica, quella del Centrodestra, che si fa pesare sulla pelle dei bambini, invece bisogna decidere se si vuole veramente affrontare il problema dell’irregolarità o alimentarlo.
Per tutti i componenti della Maggioranza, a prendere la parola è stato Antonio Calligaris (Lega), a detta del quale la pdln 2 presenta criticità profonde dal punto di vista giuridico, va respinta come il simile atto proposto nella scorsa legislatura perché porta a favorire forme di irregolarità. Per il leghista, si creerebbero delle zone grigie dove potrebbero nascondersi identità false o multiple, con ricongiungimenti familiari senza reali vincoli. “Serve bilanciare il diritto del bambino straniero con quello della tutela dell’ordine e del controllo. L’immagine dei bambini invisibili è usata come leva emotiva forte, ma non si può strumentalizzare il diritto del minore per legalizzare e sanare gli immigrati irregolari”, ha concluso.