La nuova misura contro il telemarketing selvaggio in vigore dal 19 novembre.
A partire dal 19 novembre, entra ufficialmente in vigore una nuova stretta contro il telemarketing selvaggio: scatterà infatti il blocco automatico delle chiamate provenienti da numeri mobili italiani camuffati. Si tratta dell’estensione di una misura già introdotta lo scorso 19 agosto, quando l’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) aveva disposto il blocco delle chiamate da falsi numeri fissi.
Il fenomeno noto come CLI spoofing – ovvero la falsificazione dell’identificativo del chiamante – permette ai call center di mostrare sul display dell’utente numerazioni apparentemente italiane e credibili, pur partendo spesso da centrali estere. L’obiettivo? Convincere il destinatario a rispondere, spacciandosi per operatori di servizi legittimi e proponendo offerte commerciali, contratti per luce e gas, piani telefonici o – sempre più spesso – investimenti finanziari ad alto rischio.
La nuova misura, annunciata con favore dal Movimento Difesa del Cittadino FVG (MDC FVG), impone ora agli operatori telefonici e ai call center di non utilizzare più numerazioni mobili fittizie, un trucco largamente diffuso per raggirare i consumatori e aggirare i controlli.
“È un banco di prova fondamentale – commenta il presidente di MDC FVG, Raimondo Gabriele Englaro – ma resta il timore che i call center illegali si attrezzino con tecnologie ancora più sofisticate per bypassare anche questi nuovi blocchi. Lo spoofing è una vera e propria truffa telefonica che colpisce nei momenti più inaspettati.”
In Friuli Venezia Giulia.
Secondo una recente indagine dell’Osservatorio MDC FVG, però, la situazione resta critica: nel 23,5% dei casi, i cittadini segnalano un aumento delle chiamate indesiderate rispetto a prima, mentre solo meno di uno su quattro afferma di aver notato una diminuzione. In sintesi, meno di 4 consumatori su 10 dichiarano di percepire un miglioramento.
Il Segretario regionale dell’associazione, Dino Durì, sottolinea come l’indagine non abbia valore statistico, ma restituisca comunque dati preoccupanti. Circa il 40% delle telefonate ricevute riguarda offerte per luce e gas, il 35% è legato a contratti telefonici, mentre il 28,5% propone investimenti e attività di trading online, un comparto in netta crescita e considerato ad alto rischio per gli utenti meno esperti.
A peggiorare il quadro, l’aumento di chiamate automatiche da sistemi software capaci di generare numeri casuali, aggirando anche i meccanismi di identificazione e tracciamento. Il Registro delle Opposizioni, pur avendo raggiunto i 32 milioni di iscrizioni, si rivela sempre più spesso inefficace di fronte alle tecnologie utilizzate dagli operatori senza scrupoli.
La battaglia conto il telemarketing selvaggio non si ferma.
Nonostante ciò, l’estensione del blocco ai numeri mobili rappresenta un segnale concreto: le istituzioni stanno alzando il livello di guardia. L’AGCOM, attraverso le nuove delibere, conferma un impegno crescente nella difesa dei cittadini da pratiche commerciali aggressive e invasive.
“Serviranno ulteriori interventi normativi e tecnologici – ammonisce Englaro –. La battaglia contro il telemarketing selvaggio non si vince con un’unica misura, ma con un’azione costante e coordinata tra istituzioni, operatori e consumatori.” Il prossimo obiettivo? Rafforzare la tracciabilità delle chiamate, migliorare il Registro delle Opposizioni e soprattutto garantire sanzioni più rapide ed efficaci per chi viola le regole.
Nel frattempo, gli utenti sono invitati a segnalare le chiamate sospette, aggiornare le proprie iscrizioni al Registro e prestare massima attenzione a ogni proposta telefonica non richiesta. Perché, anche se la normativa avanza, la prudenza resta il primo strumento di difesa.




