Dal Friuli a Città del Messico e San Francisco: le riprese del documentario su Tina Modotti

È iniziato in questi giorni, simbolicamente dalla tomba di Tina Modotti al Panteón de Dolores di Città del Messico, il viaggio del documentario TINA di Matteo Parisini, scritto con Riccardo Costantini di Cinemazero, responsabile anche delle ricerche scientifiche e archivistiche dietro il progetto.

Il film, ora nella fase di sviluppo,  gode del contributo fondamentale di Cinemazero (con i suoi archivi climatizzati) e della sua Mediateca Pordenone, che ha messo a disposizione preziosi materiali fotografici (la collezione più completa esistente sulla produzione di Modotti) e documentari, diventando motore e memoria visiva di questo importante lavoro di ricostruzione storica e culturale. Un lavoro in continuità con il progetto di valorizzazione pluridecennale della fotografa friulana, molto aggiornato anche grazie all’importante mostra fotografica curata da Cinemazero  Tina Modotti – L’opera, fresca di successi di pubblico e critica a Palazzo Roverella (Rovigo) e Camera – Centro Italiano per la fotografia (Torino).

Cinemazero, con il suo straordinario patrimonio archivistico – sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia –  e la sua vocazione alla valorizzazione delle figure femminili della storia del cinema e della fotografia, è una delle anime centrali di questa produzione, che non a caso vede dunque protagonista una realtà del Friuli Venezia Giulia, terra natale di Tina Modotti.

TINA, questo il nome provvisorio del documentario, è una coproduzione italo-franco-messicana tra Ladoc, Cima Film, Ghirigori, con il fondamentale apporto di Cinemazero. Il progetto è sostenuto da Programa Ibermedia, Film Commission Campania e dal Fondo Regionale per l’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia.

Come un’indagine appassionante, il film attraverserà città e archivi – da Mosca a San Francisco, da Berlino a Parigi, fino a Città del Messico – ricostruendo una delle biografie più dense e – spesso a torto – mitizzate del secolo scorso. A Città del Messico sarà intervistata Elena Poniatowska, fra le più grandi scrittrici messicane e considerata una delle massime biografe di Tina Modotti: la sua voce sarà uno degli snodi più profondi e illuminanti del racconto. Molti sono gli archivi, spesso poco noti, che stanno venendo analizzati in Messico, continuando il lavoro di decenni di continua indagine e scoperta della produzione di Modotti condotto da Cinemazero. Troupe e produzione si sposteranno negli Stati Uniti, di nuovo per raccogliere ulteriore materiale archvisitico, e intervistare a San Francisco Patricia Albers, una delle altre grandi studiose di Modotti viventi.

Il film sfida le narrazioni cristallizzate, riportando in luce una Modotti autentica, viva, e profondamente contemporanea. Un documentario che interroga il concetto stesso di biografia e, grazie alla sinergia tra realtà produttive internazionali e l’eccellenza archivistica di Cinemazero, cercherà di donare nuova linfa alla figura di una protagonista del Novecento il cui pensiero e sguardo sono ancora oggi di sorprendente attualità.

Il documentario è tra i titoli selezionati, fra innumerevoli progetti internazionali, ai Bio to B – Industry Days (Bologna), dedicati allo sviluppo prdouttivo dei film, dove sarà presentato al Cinema Modernissimo di Piazza Maggiore il 7 e 8 giugno 2025.