I farmacisti del Friuli pronti a dare il proprio contributo per il vaccino

La conferma di Confcommercio Udine gruppo Farmacie.

“L’auspicio è un’adesione massiccia alle vaccinazioni in farmacia. Il sistema, del resto, ha dimostrato grandi capacità sul fronte delle prenotazioni, ponendosi di fatto di gran lunga al primo posto per appuntamenti effettuati”. Lo dichiara Federico Debiasio, presidente del gruppo Medicali e Farmacie di Confcommercio provinciale di Udine, alla vigilia del coinvolgimento della categoria nelle somministrazioni anti-Covid.

“Il ruolo del farmacista oggi è posto sotto i riflettori, come mai sino ad ora – spiega – e le aspettative che vengono riposte nei nostri confronti sono molto ambiziose. Dovremo mettere in campo professionalità e umanità che ci contraddistinguono in modo da fornire un contributo importante dal punto di vista numerico, decisivo in questa campagna contro il virus”.

Debiasio sottolinea come la farmacia “si sta affermando sempre più presidio fondamentale del sistema sanitario e ha un potenziale che potrebbe risultare indispensabile nell’offerta di servizi sanitari al cittadino, soprattutto nelle zone rurali, laddove rappresenta spesso l’unico punto di accesso alla salute. Non tutti – prosegue il presidente – hanno gli strumenti e la disponibilità logistica per sviluppare nuove offerte e questo è un problema che dovrà essere affrontato seriamente, al di là dell’emergenza che oggi ci vede coinvolti”.

In un momento come questo la sfida che vogliono cogliere le farmacie diventa una svolta epocale. Anche i farmacisti, infatti, sono tra i diretti protagonisti di un’operazione mai così importante. L’accordo quadro nazionale, siglato lo scorso 29 marzo tra Federfarma, Assofarm, Governo, Regioni e Province Autonome, prevede che tutti i farmacisti debbano seguire un corso dell’Istituto superiore di sanità per essere abilitati alla vaccinazione “e ciò – spiega Debiasio – avrà conseguenze enormi sugli sviluppi futuri della professione. Fare il farmacista non sarà più lo stesso. Saranno previste competenze che sfociano in ambito medico infermieristico e molti colleghi ritengono che il ruolo storico che abbiamo sempre avuto, legato all’ambito della dispensazione del farmaco, verrà snaturato, ma non lo andrà a sostituire. Avremo semplicemente un compito ancora più complesso e completo nell’ambito della gestione del farmaco. D’altronde, la pratica della vaccinazione in farmacia è già una realtà in gran parte dei Paesi europei”.