Tagliamento, le proposte degli ambientalisti per proteggere fiume e territorio

Le traverse con paratoie mobili previste sul Tagliamento a Dignano e Varmo non sarebbero l’unica soluzione possibile per ridurre il rischio di alluvioni e rischiano di avere un impatto troppo pesante sull’ambiente fluviale e sul paesaggio. A sollevare la questione sono Legambiente FVG, WWF FVG, Lipu FVG, il Centro italiano per la riqualificazione fluviale (CIRF) e l’associazione Foce del Tagliamento, riuniti nella campagna Free Tagliamento.

Secondo le associazioni, le opere attualmente previste non garantirebbero la sicurezza dei territori a valle e comprometterebbero la bellezza naturale del fiume, tratto promozionale anche per il turismo regionale. “Il Tagliamento è il ‘Re dei fiumi alpini’ e va preservato libero”, sottolineano i promotori della campagna.

Le idee degli ambientalisti per il Tagliamento.

Le alternative esistono, secondo le associazioni, e riguardano interventi al di fuori degli argini esistenti che possono comunque ridurre i picchi di piena senza costruire traverse trasversali. Lo confermano i primi risultati di uno studio coordinato dal CIRF e sviluppato dalla società Mountain-eering, presentati a Ragogna: modellazioni scientifiche mostrano che interventi mirati sul fiume, senza barriere, possono mitigare il rischio di allagamenti a valle.

Un punto fondamentale evidenziato dalle associazioni riguarda anche la gestione dei sedimenti. L’eccessivo prelievo di ghiaia negli ultimi anni ha abbassato e ristretto il letto del fiume, riducendo l’efficacia naturale delle aree golenali nel trattenere le piene. Gli studi e i dati ufficiali della Regione indicano che negli ultimi dieci anni sono stati autorizzati prelievi per oltre 1,6 milioni di metri cubi, spesso lungo gli stessi tratti, con controlli limitati sui quantitativi effettivamente rimossi.

Le associazioni chiedono quindi di valutare con attenzione soluzioni alternative nel documento di fattibilità delle azioni di mitigazione del rischio di alluvioni (DOCFAP), evitando interventi che potrebbero peggiorare il problema. La campagna sottolinea che strumenti come la Restoration law, la legge europea sul ripristino della natura, potrebbero offrire opportunità anche economiche per restituire spazio al fiume e tutelare l’ambiente.