L’orgoglio dei friulani nel mondo, riaperto il Fogolar di Pechino

Il Fogolar Furlan di Pechino di nuovo aperto.

Dopo un periodo di inattività, il Fogolar Furlan di Pechino, uno dei punti della rete della comunità friulana nel mondo, è stato ufficialmente riaperto: a guidarlo è il giovane Daniele Macuglia, docente di Storia del pensiero scientifico all’Università della capitale cinese.

“I friulani – ha commentato Macuglia -, sono rimasti in pochi, ma si stanno dando molto da fare. Siamo pieni di entusiasmo e vogliamo tenere alte le bandiere del Friuli e dell’Italia in Cina”.

La cerimonia ufficiale si è tenuta oggi nella sala conferenze dell’Istituto Italiano di Cultura di Pechino, all’interno dell’Ambasciata d’Italia (tra gli interventi, quelli dell’ex sindaco di Udine, Sergio Cecotti, ora docente al Beijing Institute of Mathematical Sciences), e in video collegamento con Palazzo Antonini Maseri a Udine, dove erano presenti la professoressa Linda Borean, il rettore dell’Università di Udine, Roberto Pinton, la professoressa Laura Pani, il presidente di Friuli nel Mondo Loris Basso e la già socia fondatrice e presidente del Fogolâr Furlan di Pechino Cristina Lambiase, ora rientrata in Friuli e referente per la nostra regione del progetto “Turismo delle Radici” del ministero degli Esteri.

“La matrice del popolo friulano, che emerge ancor di più all’estero, è quella dell’orgoglio per
l’appartenenza a una comunità
che ha in sé i valori forti dell’identità e della laboriosità – ha detto l’assessore regionale alle finanze, Barbara Zilli, anche lei in video collegamento -. Perché, sparsi nel mondo, i friulani sono come le tessere di un mosaico, le quali unite rappresentano un qualcosa di unico e di grande legato fortemente alla terra d’origine”. L’assessore ha rivolto un saluto all’attuale presidente del Fogolâr, Macuglia “al quale ci accomuna la stessa radice gemonese e che oggi rappresenta in Cina, nella sua veste di accademico, un esportatore di grandi saperi alla pari di un altro professore friulano come Sergio Cecotti”.

Zilli ha sottolineato come negli anni, i friulani a Pechino, in una terra così lontana, abbiano avuto la capacità fare comunità, dimostrando nella loro professione quelle caratteristiche che rendono il popolo friulano sempre apprezzato nei contesti internazionali, in particolare quell’umiltà che diventa un valore aggiunto nel momento in cui “ti permette di rimanere concentrato sugli obiettivi del lavoro mettendo al meglio in campo il talento”.

“La sfida – ha concluso l’assessore -, è quella di tenere unite tutte le tessere del mosaico: attraverso la lingua, la formazione e anche gli scambi che vedono protagoniste le nuove generazioni. Il tutto con l’obiettivo, per i Fogolâr, non solo di essere un punto di riferimento per i friulani nel mondo, ma anche di promuovere le ricchezze culturali, storiche e naturali della nostra regione”.

Nella stessa occasione, è anche stato avviato formalmente il progetto, che vede la collaborazione degli Atenei di Udine e di Pechino, per la traduzione in cinese dell’opera risalente all’VIII secolo di Paolo Diacono dedicata alla storia dei Longobardi (‘Historia Langobardorum’).