Lo sciatore sappadino Silvio Fauner è il vincitore dell’edizione 2025 del prestigioso premio assegnato dal Panathlon Club Udine in collaborazione con il maestro Giorgio Celiberti, un’opera appositamente pensata e personalizzata per uno “sportivo che ha onorato l’identità friulana nel mondo”.
Il suo nome si aggiunge così ad altri importanti personaggi nell’ultracinquantennale Albo d’Oro, una galleria di eccezionali sportivi che il nostro club ha avuto il piacere di onorare come “ambasciatori” di un’intera regione. Invitato con uno stratagemma, Silvio non immaginava di essere il premiato e, quando è uscito il suo nome, l’incredulità e la sorpresa hanno segnato il suo volto, salvo poi lasciare spazio al sorriso e alla gioia.
La serata, condotta da Monica Bertarelli e dalla presidente del club Margherita Alciati, ci ha fatto conoscere uno sportivo come pochi, un atleta che in carriera ha vinto tutto avendo in agenda un programma fatto di lavoro, sacrificio e tanta voglia di faticare, punti fondamentali che lo hanno reso “uno dei grandi”.
Le grandi vittorie sono facili da ricordare e da raccontare, e piacevoli per chi è seduto tra il pubblico ad ascoltare un atleta; ben altro spessore è importanza hanno invece certi episodi personali che aiutano a far capire l’uomo. Come il grande sogno di diventare uno sciatore che aveva da bambino e la maestra di scuola che lo sminuiva dicendogli: “Ma dove pensi di andare con due assi di legno sotto i piedi?”. Un colpo durissimo per un bambino, ma non per lui: una sfida che lo ha spinto a inseguire quel sogno fino a realizzarlo.
Lui sapeva dove andare e ci è andato dritto fino in cima al mondo, collezionando titoli e medaglie, fino a vincere 5 medaglie olimpiche in tre diverse edizioni dei Giochi, compreso il mitico oro nella staffetta nell’edizione di Lillehammer del 1994, battendo i mostri sacri norvegesi proprio in casa loro.
Non solo le vittorie, ma il modo con il quale le ha cercate e costruite sono un esempio da seguire: sono la dimostrazione che i grandi valori spronano la crescita dell’uomo prima e poi anche dell’atleta. A suggellare la serata ci ha pensato il maestro Celiberti che, rivolgendosi a Silvio, ha detto: “Questo ragazzo se lo merita perché ha fatto cose incredibili”.




