Il castoro Ponta a Tarvisio.
Un castoro molto attento alla privacy: Ponta, infatti, il capostipite del nucleo di roditori insediatosi nell’area di Tarvisio, ha abbattuto, come sua natura, un albero, e, tra tanti, proprio quello su cui era montata la fototrappola installata per monitorare la sua attività e quella sua famiglia. Un caso, ovviamente, ma che si presta a ironiche interpretazioni.
Il simpatico evento è stato riportato sulla pagina social di Progetto Lince Italia: “E ora basta! È questo quello che sembra aver voluto far capire il castoro “Ponta”, che ha abbattuto un albero sul quale era montata una fototrappola che sorveglia e studia i castori nella conca di Fusine. Il lavoro di monitoraggio viene svolto con estrema cura e attenzione, e la fototrappola certamente non provocava fastidio – naturalmente si tratta solo di un caso” è il post a corredo delle divertenti foto.
Il ricercatore Renato Pontarini, recatosi sul posto per il consueto controllo, ha constatato tra il divertito e il costernato quanto accaduto: fortunatamente la fototrappola non ha subito danni ed è stata subito riposizionata poco distante. La vita nel “cantiere” dei castori prosegue quindi senza intoppi, con la famiglia di Ponta che cresce.
I castori erano scomparsi dal Friuli da oltre cinque secoli ed è ricomparsa nel 2018, quando Ponta è arrivato risalendo i corsi d’acqua dall’Austria. Nel 2023 Ponta è stato avvistato insieme a una compagna, e da allora la famiglia è cresciuta fino a contare oggi sei individui nel Tarvisiano. La presenza di questi animali non è solo curiosa e affascinante: contribuisce anche a migliorare la biodiversità locale, creando nuove zone umide e favorendo il ritorno di altre specie di interesse conservazionistico, come la lontra, pesci, anfibi e libellule.





