Appalti irregolari per gli scuolabus nel Goriziano.
Appalti pubblici truccati, gare disegnate su misura e scuolabus sempre assegnati alla stessa ditta: è quanto emerso da un’indagine della Guardia di Finanza di Gorizia, coordinata dalla Procura della Repubblica. Al centro dell’inchiesta, sette gare d’appalto bandite da diversi enti locali isontini per l’acquisto di nuovi scuolabus, tutte vinte da una sola azienda con sede in provincia di Venezia.
L’inchiesta ha portato al sequestro di documenti e computer dagli uffici tecnici degli enti coinvolti. Decisive, secondo gli investigatori, le email scambiate tra i funzionari pubblici e il responsabile vendite dell’azienda fornitrice: da queste è emerso un sistema rodato, che consentiva alla società veneta di presentarsi ogni volta come “vincitrice designata”.
Il trucco? I cosiddetti “bandi fotografia”: le specifiche tecniche richieste nei capitolati di gara erano talmente precise – e identiche ai veicoli proposti dalla ditta veneta – da tagliare fuori automaticamente ogni altro concorrente. In alcuni casi, l’azienda risultava perfino l’unica partecipante, grazie a requisiti inseriti ad hoc. Così, anche con ribassi minimi vicini all’1%, riusciva sistematicamente ad aggiudicarsi le forniture.
In tutto, la Guardia di Finanza ha ricostruito un danno alla concorrenza per oltre 1,1 milioni di euro, con sette procedure turbate. Sono sei i funzionari pubblici denunciati – tutti responsabili unici del procedimento – insieme a un dipendente della società privata.
L’azione penale è già stata esercitata e il procedimento è approdato all’udienza preliminare. Resta valido, naturalmente, il principio della presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Il caso evidenzia, secondo le Fiamme Gialle, la gravità delle manipolazioni negli appalti pubblici poiché le assegnazioni irregolari di appalti emarginano le imprese oneste dalle procedure e consentono l’infiltrazione dell’economia illegale in settori strategici.
