Caro bollette, Gorizia spegne le luci: stretta anche sulle luminarie di Natale

Le misure a Gorizia contro il caro bollette.

A Gorizia la parola d’ordine è contenere al massimo i consumi energetici per evitare tagli ai servizi a causa di del caro bollette. E’ questo il senso della delibera, approvata nei giorni scorsi dalla giunta Ziberna, che delinea indirizzi, se non veri e propri provvedimenti per abbassare il consumo dell’energia elettrica nelle strutture pubbliche.

Numerose le disposizioni inserite nel provvedimento a partire dallo spegnimento notturno, a partire dall’una,  delle luci esterne di scuole, Centro Polivalente, Centro Lenassi, Mercato coperto, Castello e giardini interni del municipio. Lo stesso provvedimento vale per i cortili della Protezione civile, per le aree esterne delle palestre e degli impianti sportivi. Le deroghe saranno possibili solo per motivati impedimenti tecnici e collegati alla sicurezza

Sarà inoltre anticipato di 90 minuti lo spegnimento mattutino di tutti i punti luce della pubblica illuminazione dislocati sul territorio di cui sarà anche ritardata di 30 minuti l’accensione. Saranno anche disattivate le fontane pubbliche e i relativi impianti elettrici di illuminazione.

Come già anticipato dal sindaco la “scure” si abbatterà anche sulle  luminarie nel periodo natalizio, che potranno essere installate solo in quantità limitata e nei punti più significativi della città con eventuale, preventiva intesa con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative.

Una pesante stretta contro il caro bollette a Gorizia  arriva anche negli uffici comunali, con il divieto di utilizzare stufe elettriche di qualsivoglia tipo e la richiesta di  provvedere allo spegnimento di tutti gli impianti di illuminazione e dei dispositivi elettronici nelle postazioni di lavoro nei singoli uffici quando si finisce di lavorare. C’è anche un’imponente serie di accorgimenti che va dall’l’attivazione degli impianti termici per i periodi e per gli spazi strettamente necessari alla disattivazione di tutti gli impianti supplementari di fornitura di energia termica (pompe di calore sia centralizzate che individuali) sia fisse che mobili, nonché ogni ulteriore eventuale fonte supplementare di energia termici.

Limiti anche per le palestre, dove non si potrà prolungare l’accensione degli impianti oltre l’orario di utilizzo, nemmeno per garantire l’acqua calda sanitaria mentre per altri impianti sportivi o a carattere culturale, come la Sinagoga e il museo di Santa Chiara:  l’accensione sarà attivata solamente su specifica e motivata richiesta.

“Si tratta di provvedimenti assolutamente doverosi in un periodo così difficile – commenta il sindaco, Rodolfo Ziberna-, perché in un momento in cui  le famiglie fanno fatica a pagare le bollette e alcune neppure ci riescono e il Comune è costretto a ridurre al minimo i contributi ad associazioni di ogni ambito e a ridimensionare i servizi dobbiamo condividere i sacrifici dei cittadini non solo a parole. Con queste disposizioni l’obiettivo è di risparmiare al massimo per evitare problemi di bilancio, da una parte, visto che ci ritroviamo con maggiori spese di milioni a causa del caro energia e, dall’altra, di evitare, proprio per questo motivo, di dover tagliare servizi soprattutto alle persone più deboli. Meglio qualche luminaria in meno e impianti spenti la notte davanti ai monumenti che dover lesinare un contributo a chi ne ha bisogno. E anche in Comune ci dovranno essere comportamenti molto “risparmiosi” con attenzioni particolari al risparmio energetico”.

Gli fa eco l’assessore all’ambiente Francesco Del Sordi. “Ritengo che abbiamo trovato delle ottime soluzioni per un problema che ormai tutte le famiglie e le imprese stanno affrontando- rimarca-, quindi, massima attenzione per eliminare gli sprechi, maggiore programmazione delle attività, ottimizzazione di spazi e tempi di utilizzo di immobili e infrastrutture . Il tutto condito dalla massima flessibilità per adattarsi ad ogni possibile evoluzione degli scenari”.

Ovviamente, l’amministrazione comunale non ha provveduto solo a definire i risparmi dell’ente pubblico ma ha anche recepito, nella delibera,  indirizzi e disposizioni di carattere generale, riguardanti anche i privati, che arrivano direttamente dalle indicazioni giunte dal governo a partire dalle riduzione dei valori per il riscaldamento che  non potrà superare i  17°C ± 2 °C di tolleranza anziché 18°C ± 2°C  per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili mentre il limite sarà di 19°C ± 2 °C di tolleranza anziché 20°C ± 2°C per tutti gli altri edifici.

La data di accensione degli impianti di riscaldamento sarà inoltre  posticipata  di 8 giorni  e anticipata di 7 giorni la data di fine esercizio mentre si ridurrà di un’ora la durata giornaliera di accensione del riscaldamento  per  la cosiddetta zona E che comprende anche Gorizia, ovvero 13 ore giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile.