Le antiche tradizioni friulane da mantenere nella notte di Natale

La notte di Natale.

La notte di Natale era tradizione porre delle bucce di mandarino, di arancia e rami di ginepro sulla fiamma del fuoco per dare aroma all’atmosfera di attesa. Le giovani fidanzate e le ragazze da marito gettavano una noce sul fuoco e, dallo scricchiolio nel bruciare, interpretavano l’intensità del rapporto d’amore.

La benedizione della casa.

La tradizione più antica prevedeva che il capofamiglia, seguito dal figlio più grande che portava l’acqua benedetta, benedicesse ogni stanza della casa. Il più piccolo dei figli reggeva le chiavi di ogni stanza. Dopo questa cerimonia, venivano preparati i dolci che sarebbero stati consumati dalla famiglia riunita attorno al fogolar o alla stufa, nell’attesa dell’ora di mezzanotte.

La cena della vigilia.

Durante queste ore, si beveva il e il vin brulè. A seconda delle zone, dopo la benedizione, la famiglia si radunava attorno al tavolo imbandito per consumare la cena della vigilia di Natale, che prevedeva solo pietanze “in bianco”: pasta e fagioli con l’olio nuovo, bigoli in salsa, baccalà, lumache, pesce arrostito o lessato, anguilla con il radicchio.

Secondo le zone e le tradizioni, la cena della notte di Natale poteva assumere importanza maggiore che il pranzo di Natale. A mezzanotte, la famiglia raggiungeva la chiesa per la Messa. Durante la cerimonia, erano donate ai presenti noci in segno di prosperità e abbondanza. In casa, rimaneva sempre una persona ad accogliere la famiglia al rientro dalla chiesa.

La Messa di mezzanotte.

A quanti avevano partecipato alla Messa di mezzanotte, era offerto brodo caldo e vin brulè con pezzetti di mela, e poi mela cotogna arrostita profumata con chiodi di garofano, cannella e buccia di limone. Nelle case di campagna, veniva preparata la focaccia cotta sotto la brace e poi biscotti, e le ciambelle della festa.

Ovunque, i bambini sgranocchiavano dolcetti vicino al presepe e all’albero di Natale, tenendo ben stretti i doni: piccole e grandi cose tanto attese e desiderate, da non essere lasciate nemmeno un momento; i pastelli colorati, l’astuccio di legno per la scuola, le perle, il meccano, un torrone, qualche gianduiotto.