Nelle cucine del Friuli arriva il Natale: i dolci tipici da non perdere

I dolci di Natale del Friuli.

Il Fvg è una regione dalla tradizione culinaria antica, che nasce sulla base delle influenze di altre regioni come Veneto e Lombardia ma anche di altre culture, come quella austriaca e ungherese. Le diverse tradizioni gastronomiche che si sono intrecciate in Friuli nel corso dei secoli si rivedono ancora oggi, convivono tra loro e creano sapori originali. L’avvento del Natale inoltre pervade anche il mondo della cucine e nelle varie case del Fvg arriva il tempo dei dolci tipici natalizi. Ecco quali di questi non perdere.

Le castagnole di Natale

Per gli amanti del fritto, le castagnole di Natale sono uno dei dolci tipici del Fvg da non perdere assolutamente. Si tratta di dolci prettamente carnevaleschi ma che in Friuli vengono preparati per il pranzo del 25 dicembre. Solitamente consumate al termine di quest’ultimo, queste piccole sfere vengono create grazie a un impasto a base di farina e uovo. Infine vengono fritte e addolcite con una spolverata di zucchero a velo, con la possibilità di immergerle in un bicchierino di grappa per aggiungere una lieve nota alcolica.

Il presnitz

Il presnitz è un dolce tipico di Trieste che nasce dalla fusione con la cultura gastronomica di antica origine austroungarica. Nel 1891 Pellegrino Artusi, gastronomo e critico italiano, lo definì come un “dolce di tedescheria”, proprio per indicarne le origini. Pare che sia stato preparato per la prima volta nel 1832 in onore di Francesco I e dell’imperatrice d’Austria in visita a Trieste, e riportava la scritta “se giri il mondo ritorna qui”. Venne insignito del Preis Prinzessin (Premio Principessa), che venne successivamente storpiato dai triestini in presnitz. Ad oggi corrisponde a un dolce composto da uno strato sottile di pasta sfoglia, ripiena di frutta candita, frutta secca e rum, anche se esistono numerose varianti locali.

La putizza

Anche la putizza presenta quell’elemento fusion che caratterizza il presnitz. Si tratta di un dolce originariamente sloveno, molto noto nelle zone del carso triestino e goriziano. Stando alla tradizione triestina fu presentata per la prima volta nel 1864 agli arciduchi austroungarici Massimiliano I del Messico e Carlotta del Belgio, in occasione di una festa organizzata al castello di Miramare a Trieste. A dire il vero alcune attestazioni storiche collocano l’origine della putizza in tempi ancora più remoti: nel 1575 venne descritto come un dolce medievale da parte del pastore luterano Primož Trubar. Attualmente ha assunto le sembianze di una specie di focaccia dolce e arrotolata, ripiena di frutta secca e aromatizzata con cannella e un po’ di rum.

La gubana

Parlando di dolci tipici del Fvg non si può evitare di pensare alla gubana. Questo dolce tipico delle valli del Natisone di Udine si prepara in occasione di ricorrenze particolari come Natale, Pasqua o matrimoni e sagre paesane. È noto fin dal lontano 1409 quando fu servito durante un banchetto allestito per la visita di papa Gregorio XII a Cividale del Friuli. Presumibilmente, il nome deriva dal termine sloveno guba, che significa piega. Un altra indicazione sul nome ci viene fornita dalla presenza del cognome Gubana nelle Valli del Natisone. Dal 1990 infatti, esiste il “Consorzio per la protezione del marchio gubana” che tutela i produttori della specifica zona di produzione e detta precise norme e ingredienti per la sua preparazione. La gubana è un dolce lievitato a forma di chiocciola. L’impasto che lo compone viene solitamente aromatizzato con scorze di arancia e limone, e farcito con noci, pinoli, uvetta, fichi e prugne secche.

Gli strucchi

Anche gli strucchi sono originari delle valli del Natisone. A dire il vero si tratta di una sorta di rivisitazione della gubana, una variante che si presenta in maniera lievemente differente. Gli strucchi infatti sono dei fagottini che vengono realizzati con la stessa farcitura della gubana. L’etimologia del nome è incerta. È indubbiamente curioso il fatto che lo strudel di mele in triestino venga chiamato “strucolo de pomi”, il che vuol dire che la parola potrebbe indicare un dolce con ripieno. Anche in Slovenia si trovano delle parole simili, come struklji o struki, che sono sempre dei dolci con la differenza che vengono realizzati con un rotolo di pasta e non a fagottino.