No biometano a Pagnacco, la petizione da oltre 5300 firme consegnata in Regione

Foto di gruppo in sala di rappresentanza alla consegna della petizione No Biometano a Pagnacco

Nel pomeriggio di martedì 16 dicembre i componenti del Comitato No al biometano a Pagnacco hanno consegnato la loro petizione con più di 5300 firme al Consiglio Regionale.

Il comitato ha chiesto al presidente del Consiglio regionale “di adottare un quadro normativo vincolante con criteri chiari per individuare le aree idonee e non idonee a ospitare impianti a biometano tutelando ambiente, paesaggio e salute pubblica”. Vengono inoltre sollecitate garanzie per una pianificazione trasparente, partecipata e coordinata della transizione energetica, basata su modelli sostenibili e sulla collocazione degli impianti in aree industriali o già compromesse, evitando il consumo di suolo agricolo, la perdita di biodiversità e la prossimità ai centri abitati.

“Le tematiche sul consumo del suolo e la tutela dell’ambiente sono molto sentite in tutto il territorio regionale”, ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Mauro Bordin. “Il compito delle istituzioni – ha spiegato il presidente – è ascoltare le diverse istanze dei cittadini, soprattutto in un ambito complesso come quello delle fonti rinnovabili, anche per le competenze che non cadono in capo alla Regione. C’è grande attenzione e sensibilità da parte dei cittadini sull’utilizzo del suolo ed è un aspetto fondamentale”.

“Prendiamo atto della situazione ma rispettiamo le competenze tecniche – ha concluso il presidente del Cr Fvg, Bordin -. Mi auguro che in futuro la realizzazione di impianti di questo tipo possa avvenire in modo meno conflittuale a livello territoriale“.

Il presidente della IV Commissione, Alberto Budai, intervenuto in audizione, ha spiegato di “avere avviato già in precedenza interlocuzioni con la direzione competente. A oltre un anno dall’entrata in vigore della legge sulle norme per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili sul territorio regionale, è opportuno, anche alla luce delle diverse istanze presentate, fare il punto sullo stato di attuazione della normativa. L’audizione sarà quindi l’occasione per affrontare anche i casi specifici”.

Erano presenti in sala anche i consiglieri regionali Serena Pellegrino, Manuela Celotti, Moreno Lirutti, Massimo Moretuzzo, Furio Honsell, Roberto Novelli e Giulia Massolino.

“Una comunità che chiede di essere ascoltata”

Siamo una comunità che chiede di essere ascoltata – ha affermato il portavoce e presidente del comitato Adriano Runcio – la nostra è una voce che non nasce dal pregiudizio ma dalla volontà di preservare il nostro territorio e l’ambiente in cui insistono aree tutelate”.

I sottoscrittori hanno avanzato la proposta di consultare la comunità locale, i comitati e le rappresentanze grazie all’attivazione della procedura di screening di Valutazione di impatto ambientale (Via), chiedendo inoltre la sospensione dell’iter autorizzativo dell’impianto per procedere con una verifica approfondita della sua compatibilità territoriale, ambientale, viabilistica, storica e paesaggistica.

Capozzi: “Pieno sostegno alla petizione”.

Rosaria Capozzi (M5S)

“Confermiamo il nostro totale appoggio ai firmatari della petizione, consegnata questo pomeriggio alla presidenza dell’Assemblea legislativa Fvg, che mira a contrastare l’insediamento di un impianto di biometano nel Comune di Pagnacco – spiega la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle) – . Pur essendo pienamente d’accordo sulla necessità di dare una svolta repentina sotto il profilo energetico sostenibile, infatti, riteniamo che la collocazione di tale struttura sia del tutto insostenibile a livello territoriale per questioni logistiche, non ultima la vicinanza al centro abitato”.

“Desideriamo quindi ribadire il nostro pieno sostegno – aggiunge la Capozzi – al comitato locale e ai cittadini, ma anche alle istituzioni di Pagnacco che, attraverso la sindaca Laura Sandruvi, hanno fatto proprie le preoccupazioni degli abitanti”.

“Ricordo anche che in Friuli Venezia Giulia avremo presto più di trenta impianti di questo genere, sparsi tra almeno venticinque Comuni. Sono numeri esageratamente sovradimensionati, perché viene incentivata un’inutile proliferazione – conclude la pentastellata – e, come nel caso del fotovoltaico, senza affiancarle una pianificazione idonea e ragionata. Gli obiettivi richiesti per la decarbonizzazione sono stati raggiunti in anticipo, perciò un eccesso di installazioni porta a superare inutilmente il reale fabbisogno regionale con esiti ovviamente opposti rispetto gli obiettivi iniziali”.

Celotti: “Creare regole ascoltando i cittadini”

Manuela Celotti (Pd)

“La mancanza di regole puntuali sugli impianti di biometano sta creando una spaccatura sui territori e a Pagnacco questo è emerso in maniera forte: i cittadini, preoccupati, chiedono tutele e ascolto, la Regione ne tenga conto nel definire una normativa che consenta la transizione energetica nel rispetto dell’ambiente, del paesaggio e della vivibilità dei territori“, commenta la consigliera regionale Manuela Celotti (Pd).

“C’è stata una grandissima mobilitazione dei cittadini, attraverso il comitato No biometano a Pagnacco, con il sostegno dell’amministrazione comunale – evidenzia la Celotti -, che fin da subito si è posizionata al fianco dei suoi cittadini. Quello che manca, invece, è una vera regia regionale e un ragionamento su dove sia opportuno realizzare questi impianti e a quali condizioni. Insomma, regole che i Comuni possano recepire e declinare sul loro territorio. Non è pensabile che i piccoli Comuni siano lasciati da soli ad affrontare le conseguenze della transizione energetica”.

Secondo la dem “è comunque necessario fare una distinzione fondamentale sugli impianti di biometano, perché un conto sono i piccoli impianti a servizio del ciclo produttivo delle singole aziende, un conto sono i mega impianti, spesso proposti da fondi di investimento a scopo anche speculativo. Questa è una distinzione fondamentale che poi si traduce in ettari da coltivare per far funzionare gli impianti, in ettari che servono per la redistribuzione del materiale residuo, in problemi di viabilità e di trasporto di reflui provenienti da stalle site in altri comuni, e in problemi di odori. Tutte questioni che sono state sollevate dalla comunità di Pagnacco e che mi auguro vengano tenute in considerazione”.

Honsell: “Sostegno alla petizione, ci batteremo per difendere quel territorio”

Furio Honsell (Open Sinistra Fvg)

“Oggi in Consiglio regionale è stata presentata la petizione che ha raccolto oltre 5.300 firme di cittadine e cittadini residenti, contro la realizzazione di un impianto a biometano in località Modoletto, nel Comune di Pagnacco. Come Open Sinistra Fvg abbiamo sostenuto con convinzione le ragioni della petizione. Riteniamo che gli impianti per la produzione di energia da fonti alternative debbano essere sostenibili anche dal punto di vista ambientale e non comportare ulteriore consumo di suolo agricolo di pregio e costruire nuova viabilità”.

Così in una nota Furio Honsell, consigliere regionale di Open Sinistra Fvg, che aggiunge: “È contraddittorio dare incentivi a opere che producono ingenti quantitativi emissioni di gas serra mistificandole come opere sostenibili. Ci batteremo per difendere quel territorio“.