Sedia e scarpe rosse per la giornata della donna, l’iniziativa di Palmanova

Il Comune di Palmanova impegnato anche in altre iniziative.

Da questa mattina, 8 marzo, Giornata internazionale della donna, nell’atrio del palazzo comunale di Palmanova è presente una sedia rossa con, alla base, due scarpe dello stesso colore.

“Vogliamo ricordare le tante donne che hanno subito violenza e che, purtroppo, non ci sono più – sottolinea Simonetta Comand, assessora comunale alle Pari opportunità –. Un posto occupato è una campagna di sensibilizzazione sociale, virale e gratuita contro la violenza sulle donne. Quest’anno, causa pandemia, non è stato possibile organizzare i tradizionali appuntamenti, come mostre, dibattiti o presentazioni di libri. Nonostante questo, non possiamo dimenticare di ricordare questa giornata”.

Un modo, per l’amministrazione comunale, di dare attenzione alle tematiche femminili e, in particolare, sottolineare l’adesione ad alcuni progetti, finanziati dalla Regione, tra cui il progetto “Work-ing… progress. Percorso per donne che vogliono ricostruirsi e costruirsi un futuro”. Il Comune, aderendo già nel 2020 al progetto, con capofila l’associazione Zero su Tre di Udine, ritiene di poter aiutare le donne in situazioni di fragilità a ricollocarsi nel mondo del lavoro, grazie a un percorso multidisciplinare con la partecipazione di professionisti Aspic, Cisl, l’associazione Zero su Tre e della Consigliera regionale di parità Roberta Nunin.

Un secondo progetto al quale il Comune ha aderito è intitolato Un lume di civiltà. I due laboratori tematici che riguardano la stampa tessile e la tessitura vedono coinvolto un altro gruppo di donne con capofila l’associazione Cantiere dei desideri. Entrambi i progetti hanno avuto delle dilazioni temporali a causa della pandemia.

“È un percorso che l’amministrazione comunale ha voluto fortemente, pensando in prospettiva, anticipando quanto sostenuto anche dal Presidente Draghi – conclude il sindaco Francesco Martines –. Se la pandemia finora ha colpito soprattutto giovani e donne, con una disoccupazione selettiva, è necessario e doveroso ripartire dal lavoro, dalla scuola e dal welfare allo scopo di ridurre il divario di genere nei tassi di occupazione femminile in Italia”.