La maxi truffa delle criptovalute arriva in Friuli, le perquisizioni e gli indagati

La truffa di criptovalute a Pordenone.

Le indagini sono iniziate. Le indagini contro quei risparmi spariti, risucchiati via da una società che diceva di gestire investimenti nello sfuggente mondo delle criptovalute. La Procura della repubblica di Pordenone conferma di avere iniziato una indagine preliminare in
merito alle vicende ruotanti sulla società estera la New financial tecnology, I reati ipotizzati sono quelli di truffa aggravata e di esercizio
abusivo di attività di intermediazione finanziari
a e vi sono indagate più di una persona.

L’indagini si sono già aperte da qualche giorno, dal 10 agosto, ma ieri, giovedì 17 sono state eseguite alcune perquisizioni domiciliari in provincia di Pordenone, nelle case di quelli che, secondo i magistrati, sarebbero i responsabili della truffa di criptovalute. Per lo stesso motivo sono state perquisite anche abitazioni nella provincia di Treviso e in altre parti d’Italia. Anche se nel farlo hanno constatato che la maggior parte dei documenti e le informazioni utili è già stata fatta sparire.

Chi sono gli indagati.

Adesso ci sono anche i nomi degli indagati. Christian Visentin, 46 anni di San Fior (Treviso), Mauro Rizzato, di 33 anni proveniente da San Pietro di Feletto (Treviso). Poi c’è Emanuele Giulliani, di 43 anni e residente a Roma, Mario Danese, 58 anni, di Firenze. Oltre a questi quattro nomi nel registro degli indagati ci sono due intermediare e uno di loro è di Pordenone. E’ Maurizio Sartor, di 57 anni di Fiume Veneto. E infine Michele Marchi, 32 anni di San Pietro di Feletto (Treviso). Le indagini continuano e la Procura di Pordenone è in stretto contatto investigativo con la Procura di Treviso per la risoluzione del caso.