Il bilancio del Friuli Doc divide visitatori ed espositori. L’assessore Franz: “Basta sagre, è la nostra vetrina”

L’edizione 2021 del Friuli Doc a Udine.

Per alcuni si è trattato di un “flop”, “una manifestazione che ha deluso rispetto alle attese e agli anni precedenti”. Per altri “un evento riuscito”, “il vero segnale di ripartenza dopo la pandemia”. Due opinioni differenti, quasi due anime che si sono contrapposte in questi giorni di Friuli Doc. Non era difficile ascoltarle percorrendo le piazze della manifestazione più amata di Udine, che ieri sera ha chiuso il sipario sulla sua 27esima edizione.

Il bilancio di questa edizione.

Da una parte gli espositori che, per la maggior parte, si sono detti “soddisfatti del pubblico e dell’affluenza”, dall’altra i visitatori, per molti dei quali è stato impossibile non fare il paragone con l’edizione 2019, l’ultima prima del Covid. Le foto di via Aquileia come piazza XX Settembre con tavoli vuoti e senza le code chilometriche alle casse a cui si era abituati, hanno acceso la discussione, tra chi promuovere e chi boccia questa edizione.

Doveva essere l’edizione della ripartenza, “l’esposizione delle eccellenze di questo territorio ma anche un momento in cui esaltiamo la nostra identità di friulani“, come ricordato dal sindaco Pietro Fontanini. “Credo che non possiamo che essere soddisfatti di questa edizione – risponde oggi l’assessore comunale al Turismo Maurizio Franz, a bocce ferme -. La simbiosi con l’evento Udine sotto le stelle ha dimostrato funzionare molto bene e ha dato la possibilità di lavorare anche a tutti quelli operatori e locali che sono aperti durante l’anno. Questo sarà un aspetto da preservare per il futuro, cercando di allargarlo anche a quelle vie e borghi che non si è riusciti a coinvolgere in questa edizione, come borgo Gemona”.

Soddisfatto delle presenze assessore? “Onestamente sì. Il Friuli Doc come l’abbiamo conosciuto fino al 2019 non ci sarà più. Come amministrazione non ci interessa più avere il pienone di gente, ma una vetrina delle nostre eccellenze, che sia capace di promuovere Udine a livello internazionale. Infatti, sono stati tantissimi, ad esempio, gli austriaci che sono arrivati in bicicletta, grazie anche ad una campagna di comunicazione fatta principalmente fuori dai confini regionali”.

Stand e promozione.

Pochi stand e tanti controlli per accedere alle vie. “Intanto, dobbiamo rendere merito a chi ha voluto approfittare delle nuove regole per dare un’innovazione a questa manifestazione, nel progetto perseguito dall’amministrazione comunale. Dappertutto si è servito ai tavoli cibo di ottima qualità e della nostra terra. Chi non ha servito ai tavoli sarà richiamato al rispetto delle regole in vista del prossimo anno”, aggiunge Franz.

Niente musica ed intrattenimento, “ma tanti eventi collaterali, come convegni e tavole rotonde, fino alla tappa del concorso di Miss Italia”, replica all’obiezione l’assessore. L’obiettivo è far crescere Udine in chiave turistica. “Questo è quello per cui ci stiamo impegnando. Chi cerca la sagra può andare nelle altre tante sagre che abbiamo sul territorio. Il Friuli Doc deve essere la nostra vetrina. E per Udine stiamo lavorando ad un’altra decina di eventi di grosso rilievo per il prossimo anno, come il Congresso nazionale dei giovani dottori commercialisti o la Mezzanotte bianca dei bambini”, conclude Franz.