A Remanzacco al via un progetto per le neo mamme

A Remanzacco in partenza il progetto pilota di prevenzione e supporto psicologico rivolto alle neo mamme e ai loro bambini.

A Remanzacco è partito un progetto pilota di prevenzione e supporto psicologico rivolto alle neo mamme e ai loro bambini. L’iniziativa, co-finanziata e realizzata dal Comune in collaborazione con l’Azienda aanitaria universitaria Friuli centrale e in particolare il Centro salute mentale di Cividale del Friuli e il Servizio minori e famiglia del Natisone e Torre, prevede gruppi di sostegno condotti da psicologi, con l’obiettivo di aiutare le donne a vivere con maggiore serenità i primi mesi di maternità.

“La maternità è un’esperienza intensa e bellissima, ma spesso carica di aspettative e pressioni – osserva la consigliera Sofia Passon -. Il progetto vuole offrire alle mamme uno spazio protetto in cui condividere le difficoltà, affrontare tematiche inerenti l’essere genitore come l’aspetto relazionale con il partner e le famiglie d’origine, il saper mettere i confini, l’intelligenza emotiva, il senso di inadeguatezza e altri dubbi che possono emergere dalle neo-mamme.Una madre che sta bene è anche più capace di comunicare in modo efficace con il figlio, favorendo la costruzione di una relazione sana e di un percorso di crescita equilibrato”.

Il progetto e gli incontri.

Il progetto si articola in tre gruppi di 6-10 mamme ciascuno, della durata di tre mesi; gli incontri, a cadenza settimanale, si tengono ogni venerdì mattina presso la Sala polifunzionale di Cerneglons e sono condotti dagli psicoterapeuti Andrea Mian e Monica Gregorat (uno sovvenzionato dal Comune e l’altro messo a disposizione dal DSM dell’Asufc). Il primo è partito a dicembre e coinvolge madri di neonati tra i 3 e i 9 mesi.

L’iniziativa non si rivolge solo a chi presenta difficoltà particolari, ma a tutte le neo mamme che desiderano avere uno spazio di confronto e sostegno nel gestire il carico di stress. In prospettiva, saranno coinvolti anche i papà, ruolo fondamentale nelle dinamiche familiari.

“Non si tratta solo di intervenire per prevenire patologie come la depressione post partum – chiarisce Passon -, ma di lavorare su una chiave di benessere che permetta alle donne di sentirsi adeguate e comprendere l’importanza della comunicazione con il figlio sin dai primi mesi. Si va quindi ad agire sull’autonomia personale che, come dimostrano gli studi, è un fattore protettivo per la salute mentale e un contrasto allo sviluppo di dipendenze. È un investimento sulla salute delle famiglie e sul futuro dei bambini”.

Per informazioni e iscrizioni inviare un messaggio WhatsApp al numero 333.3704729 o scrivere a monica.gregorat@asufc.sanita.fvg.it.