Cosa vedere a Spilimbergo: ecco i luoghi da non perdere

Spilimbergo

Cosa vedere a Spilimbergo.

Cosa vedere a Spilimbergo? Dal mare alla montagna, dalla storia all’enogastronomia, il Friuli-Venezia Giulia offre una vasta gamma di scelte che tende ad essere sottovalutata dai friulani stessi. I posti da vedere sono molteplici e assecondano i più svariati desideri di svago, relax, informazione, cultura e tanto altro. In mezzo a questa varietà si può visitare Spilimbergo, che nonostante possa apparire come un semplice puntino inserito in una zona geografica di campi infiniti, si distingue per alcune caratteristiche precise.

Spilimbergo nel Medioevo.

Per definire l’essenza più pura di questo borgo medievale occorre partire dalla sua denominazione. “Spilimbergo” deriva dai conti carinziani Spengenberg, che si insediarono sul posto attorno all’XI secolo. Il primo documento che testimonia tale designazione risale al 1120 ed è il “castrum de Spengenberg”. La storia del sito tuttavia è decisamente più antica in quanto luogo situato in prossimità di una strada romana che, attraverso il fiume Tagliamento, congiungeva Sacile a Gemona per poi condurre fino alla Germania. Nel corso del medioevo la città si convertì in un centro di transito e di commerci così importante da doversi munire di tre cinte murarie, atte a difendere una popolazione demograficamente in salita tra famiglie longobarde, ebree e di fuoriusciti toscani. Il 4 ottobre 1284 Walterpertoldo II, signore del luogo, avviò le pratiche per costruire il duomo, ancora oggi il monumento più importante e imponente della città.

Spilimbergo nel Rinascimento.

Nel XV e XVI secolo Spilimbergo conobbe il suo punto più alto. È senz’altro degno di nota il fatto che Carlo V (Imperatore del Sacro Romano Impero anche conosciuto come “l’impero su cui non cala mai il sole”) soggiornò presso il castello nel 1532. Il sito fu inoltre frequentato da diversi artisti di valore tra cui gli allievi di Vitale da Bologna, Zenone, Pilacorte, Marco Cozzi, il Pordenone, Amalteo e Irene, una ragazza dalla vita breve che ebbe fama di grande pittrice.

Iniziano poi ad emergere famiglie di peso ragguardevole come i Balzaro, i Fannio, gli stella e i Santorini, che conferirono alla città una forte impronta borghese. Arrivati alla soglia del secolo dei lumi la società si divise tra chi ebbe la possibilità di godere di una certa istruzione e i popolani analfabeti che parlavano solo friulano. È al Medioevo e al Rinascimento che appartengono i momenti più alti della storia di Spilimbergo.

Duomo di Santa Maria Maggiore.

Duomo di Santa Maria Maggiore

Il Duomo di Santa Maria Maggiore è il principale luogo di culto di Spilimbergo. Come anticipato, la prima pietra venne posata il 4 ottobre del 1284 e la costruzione durò fino al 1359, anche se la consacrazione definitiva dell’edificio avvenne nel 1453. A primo impatto la pianta appare irregolare e ciò si deve al fatto che al momento dell’edificazione furono sfruttate alcune strutture preesistenti. Ad attirare l’attenzione tuttavia sono gli affreschi de il Pordenone e quelli nel presbiterio, chiaramente derivanti da una lezione lasciata da Vitale da Bologna nel duomo di Udine.

Scuola Mosaicisti del Friuli

Scuola Mosaicisti Friuli

Ad oggi, se dovessimo individuare l’arma in più di Spilimbergo, diremmo che la Scuola dei Mosaicisti è senza dubbio la prima scelta. In attività dal 1922, fu costruita nel primo dopoguerra al fine di offrire opportunità di studio e di lavoro ai giovani. Il progetto nacque dall’idea di Lodovico Zanini, delegato della Società Umanitaria di Milano a Udine, e di Ezio Cantarutti, al tempo sindaco di Spilimbergo. Al giorno d’oggi la Scuola dei Mosaicisti è un luogo professionale che si propone di dare senso all’arte del Mosaico e per farlo organizza e partecipa a mostre e manifestazioni in tutto il mondo. Da Marsiglia a Pechino, passando per Bratislava e Mosca, la Scuola porta in giro le sue opere e i suoi rivestimenti: in quanto eccellenza friulana, vedere i mosaici di Spilimbergo è una delle attività più suggestive.

Il Castello di Spilimbergo

Castello di Spilimbergo

Il Castello di Spilimbergo venne eretto per sorvegliare uno dei principali guadi del fiume Tagliamento dalla famiglia Spengenberg. I conti che diedero il nome alla località divennero ben presto molto ricchi e potenti anche se di lì a poco il loro casato si estinse. La struttura dell’edificio fu ripetutamente intaccata dai conflitti armati che si verificarono sul posto. Dal Romanico al Gotico, gli stili che si affacciano alla corte del castello sono molto variegati e gli affreschi apportati in epoca rinascimentale da Andrea Bellunello ne accrescono l’eterogeneità. Attualmente il Castello di Spilimbergo è in parte proprietà privata e in parte proprietà del comune. Dell’antico borgo fortificato sono rimaste solamente due torri e dei brevi tratti delle mura.

La Torre Occidentale e i Palazzi di Corso Roma

Corso Roma

Girovagare senza metà per una città che non si conosce risulta il più delle volte un’attività molto suggestiva. In un mondo frenetico come il nostro, soffermarsi con attenzione sui dettagli delle torri e dei palazzi di Corso Roma può quasi sembrare anacronistico. Eppure sia la Torre Occidentale, porta d’ingresso del borgo nuovo, che i palazzi di Corso Roma si rivelano molto efficaci nel rompere questo schema. La prima è anche conosciuta come “Porta Nova” e fa parte di quella che un tempo era la terza cerchia muraria della città. Dall’esterno si possono notare l’affresco di un leone marciano e un orologio, che le conferiscono un certo grado d’imponenza. Corso Roma invece viene subito dopo ed è ricco di palazzi storici, affreschi suggestivi, vicoli e portici.

La Chiesetta dell’Ancona

Chiesetta dell’Ancona, anche detta degli Innamorati

Un altro luogo da vedere a Spilimbergo è la Chiesetta dell’Ancona. Caratterizzata da un piccolo porticato sorretto da cinque colonne, è collegata a una strada che scende direttamente verso il greto del Tagliamento. Grazie alla sua bellezza e a una posizione sopraelevata, che rende possibile ammirare il panorama circostante, è stata soprannominata come la “Chiesetta degli Innamorati”.

La Rievocazione storica della Macia

La Macia

A fine giornata il viaggio tra le case e le chiese medievali termina. Se l’obiettivo è quello di provare una sensazione davvero autentica, si consiglia la visita di Spilimbergo a Ferragosto, precisamente nella settimana in cui si ha la possibilità di vedere l’annuale Rievocazione storica della Macia. Durante le giornate in cui tale manifestazione ha luogo, viene ricreato uno spaccato della realtà cittadina del ‘500. Si tratta di un’atmosfera di festa e di convivialità, grazie alla quale si possono visitare locande e botteghe artigiane in un micro-cosmo che pare lontano dal nostro. Per le strade le persone si travestono da nobili, popolani, borghesi, giullari, cartomanti, indovini e artisti vari che intrattengono i passanti. Se oltre alla cultura si cerca un momento di vita mondana, la Macia è senza dubbio quello giusto.