“I dati sono le nuove armi”: il Digital Security Festival fa tappa a Udine

Il Digital Security Festival torna a Udine.

Dopo il debutto nazionale alla Camera dei Deputati, il Digital Security Festival torna alle sue radici friulane. Venerdì 26 settembre, presso la Torre di Santa Maria a Udine, si terrà un pomeriggio di lavori dedicato ai temi più attuali per le imprese, dalla direttiva NIS2 alla responsabilità organizzativa, fino alla sicurezza della supply chain. Ospiti d’onore della giornata saranno l’avvocato Guido Scorza, componente del Garante per la protezione dei dati personali, e Manlio D’Agostino Panebianco, membro del Comitato Scientifico di Federprivacy.

Marco Cozzi, presidente del festival, sottolinea l’importanza di riportare il dibattito sul territorio: “Portare il festival nel cuore delle istituzioni a Roma è stato un traguardo fondamentale e strategico. Ma è altrettanto importante tornare dove tutto è iniziato, per tradurre il dibattito nazionale in strumenti pratici per il nostro tessuto produttivo“.

La giornata di Udine, dal titolo “Universo Dato: Dal rischio alla responsabilità, NIS2, 231 e la sfida della supply chain”, risponde alle crescenti esigenze delle piccole e medie imprese, che rappresentano il 95% del tessuto economico locale e devono confrontarsi con un panorama normativo in rapida evoluzione. La giornata offrirà approfondimenti operativi e casi studio sulla compliance normativa, con un’attenzione particolare alla cultura della sicurezza digitale.

Gli esperti presenti affronteranno temi cruciali legati alla protezione dei dati, alla responsabilità digitale e all’adozione dell’innovazione tecnologica, con interventi mirati sia per le imprese sia per la comunità dei giovani. “Ogni anno – spiega Cozzi – vogliamo trasformare la consapevolezza del dato in comportamento concreto, perché la sicurezza non è solo software, è cultura e responsabilità”.

Il programma proseguirà con approfondimenti operativi: Alessandro Franchi presenterà un case study su come avviare un percorso di compliance, mentre Manuel Cacitti offrirà la prospettiva di un auditor sulle evidenze richieste e su cosa è sufficiente per essere in regola.

Spazio anche alla cultura della sicurezza con la sessione speciale di Stefano Gazzella, che presenterà “Il Libro Nero della Cybersecurity”, e alla visione umanistica con la presentazione di “Digitalogia” di Gabriele Gobbo, libro definito il “tuttocittà” del digitale da Tiberio Timperi. La giornata sarà anche l’occasione per la consegna di uno dei DSF Award, il riconoscimento del festival alle eccellenze del digitale.

Il pomeriggio si concluderà con una tavola rotonda dedicata ai “Takeaways” della giornata, un momento di sintesi guidato da Davide Bazzan che vedrà la partecipazione di Alice Bragagnolo, Sandro Sana, Elena Bianchi, Federico Passeri e del Team MadrHacks. Seguirà un aperitivo di networking offerto da vini de La Cricca.

La conferenza è patrocinata da Confindustria Udine, Digital Innovation Hub Udine, Clusit e Aused. L’evento è in collaborazione con AICA, di cui il DSF è partner nelle Olimpiadi Italiane di Informatica. L’ingresso è gratuito, con posti limitati e registrazione sul sito ufficiale.

L’apertura alla Camera dei Deputati.

La settima edizione del Digital Security Festival si era aperta alla Camera dei Deputati con un avvertimento chiaro: “Il dato è diventato un’arma. Non in senso metaforico, in senso assolutamente puntuale”, ha dichiarato Corrado Giustozzi, esperto di cybersecurity. Il dibattito romano ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali e opinion leader, tra cui il Vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, il Sen. Andrea de Priamo, l’On. Roberto Bagnasco e l’On. Marco Pellegrini, che hanno sottolineato come i dati siano risorse strategiche, materie prime dell’economia e strumenti di responsabilità etica e sociale.

Il Garante Privacy della Repubblica di San Marino, Umberto Rapetto, ha lanciato un allarme culturale: “La cultura, anziché essere un obiettivo, è vista come un pericolo“. A questo si aggiunge la riflessione del vicepresidente del festival Gabriele Gobbo: “I ragazzi non sono nativi digitali, ma sonnambuli digitali“. Il Prof. Alessandro Curioni ha evidenziato che “il vero petrolio del 21esimo secolo è l’attenzione”, mentre Marco Cozzi ha ribadito la necessità di accelerare l’adozione dell’intelligenza artificiale e di rafforzare la formazione ICT.

Le PMI, ha ricordato William Nonis della Presidenza del Consiglio, “da sole non possono attuare tutte queste norme”, mentre Pierguido Iezzi di Confcommercio ha definito il dato come simbolo di libertà e democrazia. La filosofia del festival, riassunta da Cozzi, punta a far comprendere che la sicurezza non si limita alla tecnologia, ma nasce da comportamenti consapevoli e dalla cultura digitale.

L’evento romano ha inoltre celebrato il Digital Security Award, con riconoscimenti al Presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e a Stefano Gazzella, nominato “Digital Security Evangelist”, e ha presentato il libro Digitalogia di Gabriele Gobbo, sottolineando l’importanza della formazione digitale dei giovani e del coinvolgimento delle nuove generazioni nella cultura della sicurezza.