Luna Park di Santa Caterina a rischio, le ipotesi del Comune per evitare la “fuga”

Le ipotesi del Comune di Udine per evitare l’addio del Luna Park di Santa Caterina.

Il futuro del Luna Park di Santa Caterina, appuntamento simbolo dell’autunno udinese, è ancora incerto. Questa mattina il vicesindaco Alessandro Venanzi ha incontrato in Municipio una delegazione degli operatori dello spettacolo viaggiante, che ogni anno animano la città in occasione delle festività di Santa Caterina e di primavera.

Al centro del confronto, le preoccupazioni dei giostrai per il ridimensionamento dell’edizione autunnale, che secondo il piano attuale dovrebbe svolgersi in piazza Primo Maggio con un numero ridotto di attrazioni, intorno alla quarantina. Una riduzione che, secondo gli operatori, non garantirebbe la tenuta economica dell’evento, tanto che è spuntata l’ipotesi di uno spostamento a Buttrio.

La decisione di diminuire gli stalli – ha spiegato Venanzi – è legata a motivi di sicurezza e compatibilità logistica: la Questura ha infatti negato l’utilizzo di piazzale Argentina, in concomitanza con le partite dell’Udinese e con l’incontro della nazionale di rugby previsto per l’8 novembre, mentre la Soprintendenza ha vietato l’allestimento nell’area centrale dell’ellisse di piazza Primo Maggio.

“Abbiamo dovuto adeguarci a queste indicazioni – ha chiarito il vicesindaco – cercando di preservare al contempo la viabilità. Ma il nostro obiettivo resta quello di salvaguardare la tradizione di Santa Caterina, che è parte dell’identità di Udine”.

L’amministrazione comunale intende ora riaprire il dialogo con la Questura e ha già avviato verifiche per individuare un’altra area cittadina che, in futuro, possa ospitare in sicurezza lo spettacolo viaggiante. Al momento, i requisiti tecnici richiesti dalla normativa nazionale risultano soddisfatti soltanto allo Stadio Friuli e in piazza Primo Maggio.

Faremo tutto il possibile – ha aggiunto Venanzi – per non interrompere una festa che da generazioni accompagna la città. Valuteremo anche la possibilità di aggiungere ulteriori stalli intorno all’ellisse, senza però compromettere la sicurezza e la viabilità”.