Sit in per la sicurezza in città: “Udine è una giungla, i nostri figli cacciati come prede”

Come è andata la manifestazione per la sicurezza a Udine.

Udine è una giungla“: non usa mezzi termini, Eddi Speranza, nel descrivere la sua visione della situazione in città, la sua e quella di almeno altre trecento persone circa, che ieri sera, 19 settembre, si sono radunate sotto la Loggia del Lionello per la manifestazione sulla sicurezza che tante polemiche ha creato alla vigilia.

Quello che doveva essere un corteo, infatti, è stato ridimensionato dalla Questura a sit-in e ha portato alle dimissioni del presidente del comitato Udine Sicura, Federico Malignani, che ha preso le distanze da quello che ha considerato un approccio troppo “istigatorio”. Per la cronaca, la “risposta” di Speranza è stata: “Mi spiace per le sue dimissioni, ma per fare sicurezza ci vogliono le palle”.

E il discorso di Speranza, in effetti, ha abdicato alla moderazione, per esprimere invece un senso di esasperazione per la situazione in città: “I nostri parchi – ha detto -, sono aree dove i migrati irregolari violenti cacciano i nostri figli come prede; ci sono risse, baby gang, furti. L’unica risposta sembra uscire con una lama in tasca come fanno loro perché sennò non ci possiamo difendere. Quando eravamo piccoli si risolveva con una scazzottata e poi si beveva assieme al bar, adesso stiamo parlando di criminali, gente che viene qui a delinquere. Noi li manteniamo e loro come ci ripagano? Con i coltelli”.

Le critiche alle istituzioni.

Non ha risparmiato nessuno, Speranza, dalle sue critiche: “Questura, Prefettura e Comune si rimpallano le responsabilità e la merda sale – ha detto -: è colpa di tutti. E noi abbiamo questo problema a casa e lo dobbiamo risolvere. Se non ce la fate a pattugliare la città, abbiate il coraggio di dirlo. Noi vi aiuteremo”.

Nel mirino, soprattutto l’assessore comunale Stefano Gasparin: “Visto che ha lavorato così bene da fare della Casa dell’Immacolata un far west, deve dimettersi e Vittorino Boem (presidente dell’Immacolata, ndr) anche: non sono in grado di gestire questi ragazzi che sono violenti, rubano, spaccano le auto, danno contro alle forze dell’ordine. Tutti sanno dove è problema e tutti lo schivano, io voglio andare fino in fondo: queste persone devono essere spedite a casa perché sono delinquenti. Ci siamo stufati“. E “ai perbenisti di Udine dico: portatevene a casa due a testa e tra un anno vediamo se siete così contenti”.

Le richieste.

In mezzo a parole di fuoco, anche le richieste avanzate per migliorare la sicurezza: vigili urbani anche di notte e a piedi; pattuglie miste di polizia e militari; decreto anti-bivacco; e una macchina delle forze dell’ordine 24 ore su 24 davanti alla Casa dell’Immacolata. “Abbiamo fatto una pessima figura – ha detto Speranza -, siamo finiti a Fuori dal coro come città violenta. Qui c’è violenza e il turista ha paura“.

Il futuro.

E con ieri sera, a quanto pare, Speranza si è “autocandidato” (non in senso politico perché “io non faccio politica”, ha detto) a referente per la questione sicurezza in città: “Non voglio fare un comitato – ha spiegato -, ma da questa sera non sarete più da soli. Sarò referente di ogni vostra lamentela, qualsiasi problema abbiate nel vostro quartiere, comunicatelo e ci metterò la faccia per risolvere, sempre in maniera pacifica (forse). Vedremo di voi, perché la pazienza è finita”.