A Udine, artisti da tutto il mondo per sfatare i pregiudizi nel segno di Basaglia

La mostra di Mind The Gap a Udine.

Arte e cultura possono diventare un dispositivo per coinvolgere, assieme ai luoghi, il sistema di relazioni che questi stessi luoghi ospitano: così pensava Franco Basaglia nel dare il via alla sua rivoluzione terapeutica, e sociale, per la dismissione dei manicomi (diventata poi legge nel lontano 1978) e a questo si ispira la mostra di Mind The Gap.

Giunto alla settima edizione, il progetto dedicato alle arti visive, avviato da Altreforme e promosso in collaborazione con diverse realtà culturali e istituzionali della regione, punta l’attenzione sulla diversità come valore culturale e impiega l’arte contemporanea per ripensare preconcetti e sfatare pregiudizi.

“Il progetto Mind the gap, dedicato a Basaglia – spiega la presidente di Altreforme, Augusta Eniti –, nasce con due obiettivi principali: da un lato fare ricerca sulle pratiche artistiche contemporanee e dall’altro rendere porosi gli steccati tra discipline, aprendo spazi di riflessione comuni sulle questioni che sono appannaggio di tutti”.

Curato da Giada Centazzo, Lorenzo Lazzari, “Mind the Gap”, vedrà la partecipazione di cinque artisti internazionali, provenienti da ogni parte del mondo e selezionati per il loro modo di ibridare i generi artistici e per l’elaborazione culturale intorno alle questioni che attraversano il nostro tempo.

Protagonisti della mostra visitabile dal 28 ottobre al 26 novembre allo Spazio35 (via Caterina, 6) e al Visionario (via Asquini, 33), saranno il franco-statunitense Éric Baudelaire, l’italiano Francesco Bertocco, la svizzera Anouk Chambaz, l’albanese ma residente negli Usa Silvi Naçi e, infine, la belga Eva Giolo.

L’edizione 2023 di Mind the Gap s’intitola “Intorno al gesto” e focalizza la sua attenzione sull’esplorazione video e film della gestualità. “Come sappiamo – chiariscono i curatori –, il nostro corpo non è materia inscalfibile, viene indelebilmente segnato non solo dal trascorrere del tempo, bensì anche dai modelli culturali, sociali ed economici nei quali è immerso. Ciò implica che il corpo è un attore nel senso dell’etimo, cioè prende parte attiva e diretta a ciò che accade, è il mezzo attraverso il quale il soggetto si situa nel mondo. Il corpo è il margine o bordo dell’essere in comune, profondamente relazionale in una costante dinamica tra io e noi e in questo senso anche profondamente politico”.

Ed è proprio in questa commistione di significati portati dal gesto che si muovono le opere presentate in questo progetto espositivo di Éric Baudelaire, Francesco Bertocco, Anouk Chambaz, Eva Giolo e Silvi Naçi, tutti artisti i cui lavori sono stati ospitati dalle principali istituzioni d’arte contemporanea mondiale, dal Centre Pompidou di Parigi al Museo del Novecento di Milano, dal Contemporary Jewish Museum di San Francisco (Usa) alla Biennale di Venezia, solo per citarne alcuni.

Attività collaterali

Diverse le attività collaterali alla mostra. Oltre ai cinque artisti presenti, infatti verrà realizzato un laboratorio artistico partecipativo curato da Rachele D’Osualdo per l’Associazione Etrarte e condotto dall’artista sloveno residente a Londra Enej Gala con gli studenti dell’ENFAP di Gorizia.

Ma non solo, perché anche per questa edizione in collaborazione con i partner, oltre alle visite guidate, sono previsti incontri pubblici, laboratori video e percorsi formativi che coinvolgeranno gli studenti della scuola secondaria di I grado E. Bellavitis (laboratorio tenuto da Cristian Natoli) e del Liceo Caterina Percoto a Udine (laboratorio tenuto da Andrea Trincardi e Augusta Eniti di Altreforme).

Si comincia già il 19 ottobre alle 18 alla Mediateca di Cinemazero di Pordenone (palazzo Badini viale Mazzini, 2) con la presentazione pubblica del progetto in terra pordenonese (il 10 novembre anche all’Università Iuav di Venezia).

Il 3 novembre alle 18, poi, a Casa Cavazzini Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Udine sarà organizzato un incontro pubblico con la presenza dell’artista Anouk Chambaz che presenterà il suo ultimo progetto artistico “La mia risata è una cascata”.

La mostra sarà inaugurata il 28 ottobre alle 18.30 e rimarrà aperta fino al 26 novembre, da martedì a venerdì dalle 15 alle 19 e sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19 presso lo Spazio 35 e al Visionario dalle 16 alle ore 21, tutti i giorni. L’iniziativa è co-organizzata con il Centro per le Arti Visive e Centro Espressioni Cinematografiche di Udine.