La sentenza dell’omicidio di Shimpei Tominaga.
È arrivata nella tarda mattinata di oggi la sentenza del processo per la morte di Shimpei Tominaga, l’imprenditore giapponese di 56 anni deceduto dopo essere stato colpito da un pugno al volto in un locale del centro di Udine, nel giugno 2024. Il giudice per l’udienza preliminare ha emesso tre condanne, per un totale di 16 anni di reclusione: molto meno dei 34 anni richiesti dalla Procura.
La sentenza
Il principale imputato, Samuele Battistella, 20enne di Mareno di Piave, autore materiale del colpo rivelatosi fatale, è stato condannato a 12 anni di reclusione.
Più contenute le pene inflitte agli altri due imputati: Daniele Wedam, 20 anni, e Abd Allah Djouamaa, 22 anni, entrambi di Conegliano, sono stati condannati a 2 anni di carcere ciascuno, senza sospensione condizionale.
Per Wedam e Djouamaa il giudice non ha riconosciuto il concorso in omicidio preterintenzionale, derubricando il loro coinvolgimento all’accusa di lesioni aggravate. Questo ha portato a una significativa riduzione della pena rispetto a quanto richiesto dalla pubblica accusa.
Le richieste del PM
La Procura, nella requisitoria, aveva chiesto pene per complessivi 34 anni, ritenendo sussistente per tutti e tre gli imputati il concorso in omicidio preterintenzionale. Una tesi che non ha convinto il giudice, che ha ridimensionato il quadro accusatorio per due dei tre giovani coinvolti.
Risarcimenti per la famiglia e le vittime
Il giudice ha inoltre disposto una provvisionale di 200 mila euro in favore della famiglia Tominaga costituitasi parte civile. Previsti anche risarcimenti da 3 mila euro per le altre due vittime dell’aggressione: Giuseppe Venturini, amico della vittima, e Oleksander Vitaliyovych Petrov, un giovane ucraino che quella notte fu anch’egli aggredito.