Piazza Garibaldi diventa pedonale, ma i commercianti non ci stanno: “Noi ignorati”

Il Comune ha annunciato che Piazza Garibaldi sarà pedonale.

Palazzo D’Aronco dà il via alla rivoluzione sulla mobilità e gli spazi urbani di Udine, una rivoluzione che inizia da Piazza Garibaldi, che oggi è fondamentalmente un parcheggio ma che l’assessore Ivano Marchiol vuole trasformare in un’area a disposizione dei cittadini. Una rivoluzione, però, che già sta provocando le prime reazioni irritate.

L’idea era stata presentata due anni fa da Spazio Udine senza che al tempo nessuno la prendesse in considerazione; oggi invece è vicina ad essere concretizzata: l’intenzione è di pedonalizzare il plateatico antistante la scuola Manzoni, e liberarlo dalle auto già per quest’autunno. L’amministrazione, infatti, ha stanziato 100 mila euro per affidare ad un professionista la redazione del progetto e per acquistare i cosiddetti “arredi tattici” ossia degli arredi mobili (come panchine componibili o fioriere), che consentiranno di capire come i cittadini accoglieranno le modifiche.

L’annuncio dell’assessore Marchiol, però, ha scatenato le ire dei commercianti, che accusano il Comune di averli ignorati nel processo decisionale. “Confcommercio Udine prende atto della volontà del Comune di pedonalizzare la piazza con la contestuale eliminazione di decine di parcheggi – cita la nota dell’associazione di categoria -, ma, con il presidente Giuseppe Pavan e i consiglieri mandamentali, non condivide il metodo di lavoro”.

“Siamo davanti a un annuncio che non ha in premessa alcun confronto con le categorie – dichiara infatti Pavan –. Al via del mandato, e su un tema di notevole rilevanza per le attività economiche di una parte importante del centro, oltre che in generale per la viabilità cittadina, ci saremmo attesi un incontro con la nuova giunta, e in particolare con l’assessore competente in materia, per essere almeno messi a conoscenza del progetto”.

Secondo Confcommercio, “è naturalmente del tutto legittimo che chi governa lavori per concretizzare quanto scritto nel programma, ma è impensabile che un cambio così netto di utilizzo di una piazza non venga preliminarmente discusso con le categorie economiche”.