La mozione chiedeva all’amministrazione di costituirsi parte civile nei procedimenti per gli scontri del 14 ottobre.
Tensione alta in Consiglio comunale di Udine durante la discussione sulla mozione presentata dalla consigliera Antonella Eloisa Gatta (Gruppo Misto – Costruire Futuro), che chiedeva all’amministrazione di costituirsi parte civile nei procedimenti penali a carico dei responsabili degli scontri avvenuti il 14 ottobre scorso, al termine della manifestazione Pro Pal.
La proposta, è stata rinviata con il voto della maggioranza, scatenando la dura reazione dell’opposizione e di alcuni ex esponenti della stessa coalizione di governo.
Gatta: “È caduta la maschera, il nulla più assoluto”
Durissimo il commento di Antonella Eloisa Gatta, che ha definito l’esito della seduta “una delle peggiori pagine della politica udinese degli ultimi anni”.
“Mi è stato chiesto di ritirare la mozione per un presunto problema di procedibilità processuale ma, dopo aver smontato ogni singolo passaggio di tale asserzione, era evidente che non avevano nemmeno letto il testo,” ha dichiarato. “La costituzione di parte civile è un atto politico, significa schierarsi con la città, difenderla. E va fatto ora, non chissà quando.”
Gatta ha accusato l’intera maggioranza – “Partito Democratico in testa, seguito da Lista De Toni, Azione, Italia Viva, Più Europa e altri” – di aver scelto “la pavidità del rinvio” invece di esprimersi apertamente.
“Avrebbero dato di loro un’immagine migliore se avessero votato no. Invece hanno scelto di non prendere posizione: un atto vergognoso. È caduta la maschera, e dietro la maschera… il nulla più assoluto.”
Michelini (Identità Civica): “Rinvio codardo e copertura politica ai facinorosi”
Sulla stessa linea il capogruppo di Identità Civica, Loris Michelini, che ha parlato di “figuraccia del sindaco De Toni”, costretto “ad abbassare la testa” di fronte alla sua stessa maggioranza.
“Abbiamo assistito a un rinvio codardo e pavido della mozione – ha dichiarato – che chiedeva di costituirsi parte civile qualora la procura identificasse i vandali e i delinquenti responsabili dei danni e dei ferimenti di agenti e giornalisti.”
Michelini ha accusato il Partito Democratico e la coalizione di centrosinistra di aver perso “il senso civico”: “Per non scontentare i vari gruppi di sinistra, il capogruppo del PD Cainero ha forzato il voto di rinvio, dando via libera a una copertura politica dei facinorosi.”
Laudicina (Lega): “Quando la politica evita il confronto, è Udine a pagare”
Critiche anche da Francesca Laudicina, capogruppo della Lega Udine, che ha evidenziato “la frattura ormai insanabile all’interno della maggioranza”.
“Ieri in Consiglio abbiamo assistito al rinvio della mozione presentata da una ex consigliera di maggioranza. Parte della coalizione si è trincerata dietro pretestuose argomentazioni giuridiche, non per approfondire, ma per evitare il confronto.”
Laudicina ha sottolineato come la seduta abbia mostrato divisioni interne: “La maggioranza si è divisa e una parte di essa ha scelto di non partecipare al voto, rendendo evidente una frattura difficilmente occultabile.”
La capogruppo leghista ha poi attaccato il sindaco De Toni: “A Roma interviene e prende posizione, ma a Udine resta in silenzio proprio quando la città avrebbe bisogno di una voce autorevole. Così Udine perde due volte: non affronta i temi importanti e si mostra come una città poco coesa e ai margini.”
Vidoni (FdI): “Uno spettacolo indecoroso, la maggioranza si vergogni”
Toni ancora più accesi da Luca Onorio Vidoni, capogruppo di Fratelli d’Italia, che ha definito l’ultima seduta “una scena indegna delle istituzioni”.
“Le urla, le accuse incrociate e il caos generato dai banchi della maggioranza hanno offerto uno spettacolo indecoroso, che nulla ha a che vedere con ciò che la città di Udine merita. Tutti i consiglieri coinvolti, a cominciare dalla Presidente del Consiglio Rita Nassimbeni, farebbero bene a scusarsi.”
Vidoni ha parlato di una “coalizione litigiosa e improvvisata”, accusando la presidente del Consiglio di gestione faziosa: “Non è stato garantito il normale sviluppo dell’attività consiliare, sono stati limitati i diritti delle opposizioni e si è arrivati al punto di interrompere i lavori per evitare il confronto politico.”
Il capogruppo di FdI ha infine annunciato la richiesta di un nuovo confronto istituzionale: “Come Fratelli d’Italia pretendiamo la convocazione immediata di un Consiglio comunale straordinario per discutere dei fatti del 14 ottobre, quando Udine è stata messa a ferro e fuoco dai facinorosi pro-Pal. Gli udinesi hanno bisogno di risposte e di decisioni amministrative chiare.”




