Udine Sicura chiede un incontro al sindaco: “Passare dalle parole ai fatti, ecco le nostre proposte”

Un corteo di Udine Sicura

Resta caldo il tema della sicurezza a Udine.

Resta caldo il tema della sicurezza a Udine, dopo i ribaltoni legati alla recente manifestazione organizzata da Eddie Speranza, che ha portato anche alle dimissioni del presidente di Udine Sicura, Federico Malignani. E proprio il Comitato ha chiesto ora un incontro urgente al sindaco e agli assessori delegati del capoluogo, perché ritiene sia arrivato il tempo di passare dalle parole alle azioni concrete.

“Nelle ultime due settimane sono state dette tante cose da parte di tutte le posizioni politiche e anche da varie espressioni della società civile – commenta la presidente pro tempore Sara Rinaldi -. Non possiamo, però, replicare ogni volta lo schema: episodio criminoso che spaventa i cittadini, eco mediatico, tempesta sui social, corteo o sit-in, retata delle forze di polizia. Anche perché dopo qualche settimana tutto torna come prima. E questo senso di impotenza e inefficacia umilia prima di tutto gli agenti delle forze dell’ordine e aumenta paura e sconforto tra i residenti”.

Il Comitato Udine Sicura, nato due anni fa tra cittadini che vivono la città e il suo centro storico (residenti, imprenditori, professionisti, commercianti, artigiani, pensionati, ristoratori e anche semplici genitori di figli frequentanti le scuole) chiede quindi azioni efficaci. “Tutte persone che amano la città, che investono su di essa e che col proprio lavoro generano ricchezza – continua Rinaldi -. Persone, però, che oggi chiedono risposte concrete e le meritano. È tempo di passare dalle parole ai fatti”.

Le proposte del Comitato.

L’incontro con sindaco e giunta vuole essere occasione per presentare un “pacchetto” di proposte individuate dal Comitato stesso: presidio 24 ore su 24 dei centri di accoglienza; registro delle entrate e uscite dai centri di accoglienza; controlli periodici con perquisizioni all’interno dei centri di accoglienza, con l’impiego di cani antidroga e, ove possibile, di metal detector; sanzioni ai centri che non rispettano le regole e, nei casi più gravi, revoca delle autorizzazioni, presidio costante e aumento dei controlli nelle aree critiche della città.

Sappiamo che le azioni che può adottare un Comune sono limitate, ma ci sono – conclude Rinaldi – ed è per questo che chiediamo anche un maggiore coinvolgimento dei parlamentari espressi dal nostro territorio e magari una visita del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del Capo della Polizia Vittorio Pisani, che proprio oggi sono in Friuli-Venezia Giulia, ma la cui presenza a Udine purtroppo non è prevista”.