L’intervento di riqualificazione dell’ex Cinema Centrale di Udine.
Un edificio che attraversa i secoli, capace di resistere a terremoti e trasformazioni, si prepara a diventare nuovamente cuore pulsante della cultura cittadina: è questo il destino dell’ex Cinema Centrale di Udine, oggetto di un importante intervento di riqualificazione (compreso consolidamento strutturale e antisismico) che punta a restituirgli nuova vita. Il progetto, sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia, è stato illustrato nel dettaglio ieri durante un sopralluogo al cantiere dal vicegovernatore con delega alla Cultura, Mario Anzil.
Lo spazio, le cui origini risalgono al XIV secolo, ha visto convivere nel tempo funzioni e architetture diverse: citato per la prima volta in un documento del 1399, la parte più moderna, che ospitava uno dei più antichi cinema della città, risalente alla metà del Novecento. Anche nei secoli più travagliati, come quelli segnati dai terremoti del 1480 e del 1511, l’edificio ha resistito, testimoniando la solidità delle sue fondamenta e il valore della sua presenza storica in città.
Il primo stanziamento regionale, pari a 2,2 milioni di euro, è stato destinato all’acquisto dell’immobile e ai lavori iniziali di messa in sicurezza. Ma, come ha precisato Anzil, un ulteriore intervento sarà valutato sulla base delle reali esigenze emerse in corso d’opera: “Forse già nell’assestamento di luglio potremo prevedere un nuovo stanziamento – ha dichiarato – perché vogliamo che questo spazio diventi il vero simbolo della rinascita culturale della città”.
Il progetto prevede la creazione di una vera e propria agorà contemporanea: una piazza coperta interna, permeabile con l’esterno (l’ipotesi sarebbe di ampliare il marciapiede), che collegherà idealmente la città all’interno dello stabile. Qui si affacceranno le due nuove sale cinematografiche da circa 200 posti complessivi e il bar.
“Immaginiamo questo luogo come un nuovo cenacolo culturale, dove le persone possano incontrarsi, dialogare, crescere – ha spiegato Anzil –. Un luogo dove l’arte e la cultura possano volare più in alto, anche grazie a una struttura che accoglie e valorizza”.
“Il Cec – ha continuato l’assessore regionale -, è stato perno della stagione di rinascita negli anni ’90 e lo sarà anche di quella degli anni ’20 che abbiamo in mente“. Infine, Anzil ha espresso l’auspicio, già avanzato dal Cec, di poter inaugurare questo spazio in concomitanza con la prossima
edizione del Far East Film Festival, prevista per la primavera del 2026.