I Bronzi di San Casciano in esposizione ad Aquileia.
Dopo le tappe al Quirinale, a Napoli, Reggio Calabria e Berlino, arriva al Museo archeologico nazionale di Aquileia la mostra “Gli Dei ritornano. I Bronzi di San Casciano”, aperta al pubblico fino all’8 marzo 2026. L’esposizione porta in Friuli Venezia Giulia lo straordinario santuario termale etrusco-romano di San Casciano dei Bagni, considerato il più grande deposito di statue in bronzo di età antica mai scoperto in Italia.
Curata da Massimo Osanna e Jacopo Tabolli, la mostra presenta oltre 300 reperti rinvenuti tra il 2022 e il 2024 nel sito del Bagno Grande dall’Università per Stranieri di Siena, in collaborazione con la Soprintendenza e il Comune di San Casciano.
Un viaggio nel santuario etrusco-romano immerso nelle acque calde
L’allestimento, ospitato nei nuovi depositi del museo, espone per la prima volta in Italia i reperti delle campagne di scavo più recenti, emersi dal fango della vasca sacra: ex voto anatomici, monete, statue e statuette di divinità e fedeli, iscrizioni in etrusco e latino e straordinari bronzi come il torso maschile con dedica alla Fonte Calda o la statua di infante con palla, che riporta il nome della città (e forse del dio) di Chiusi. “Ogni oggetto racconta pratiche votive legate alla salute e alla guarigione in un santuario frequentato da comunità diverse per quasi due millenni”, spiega Jacopo Tabolli, coordinatore degli scavi.
Il patrimonio che genera conoscenza.
Il carattere multiculturale del sito è al centro della tappa aquileiese, che si inserisce nel programma di GO!2025 – Nova Gorica/Gorizia Capitale europea della cultura. ““L’arrivo ad Aquileia dei bronzi di San Casciano – commenta il Direttore Generale Musei Massimo Osanna – segna una nuova tappa in un percorso di ricerca e di valorizzazione che ha portato questa straordinaria scoperta a dialogare con alcuni dei più importanti musei e istituzioni italiane e internazionali”
“La nuova mostra permette ora di presentare al pubblico le acquisizioni più recenti delle campagne di scavo, mettendo in relazione il santuario del Bagno Grande con un territorio – quello di Aquileia – che condivide una lunga storia di incontri, scambi e connessioni culturali. Ciò che emerge da questo percorso non è soltanto l’eccezionalità del deposito votivo: è la capacità del patrimonio di generare conoscenza, di aprire prospettive, di costruire un racconto condiviso e partecipato”.
Le radici della scoperta
Il Capo Dipartimento del Mic, Luigi La Rocca, ricorda che l’interesse per San Casciano affonda nel Rinascimento, quando vennero segnalati i primi ritrovamenti legati alle acque termali. “Dal 2019 – dichiara – gli scavi hanno rivelato un santuario straordinario, in cui ogni deposito votivo testimonia rituali complessi dedicati alla Fonte Calda ed altre divinità come Esculapio, Igea, Apollo, Iside e Fortuna”.
La sindaca di San Casciano, Agnese Carletti, vede nella tappa friulana un altro passo verso il ritorno definitivo dei Bronzi nella loro futura casa: “Siamo onorati di accompagnare questi reperti in un luogo simbolo dell’archeologia italiana, mentre attendiamo l’apertura del nostro museo”.
Il percorso espositivo
Il percorso espositivo inserisce il deposito votivo del Bagno Grande in un più ampio quadro storico e territoriale, ricostruendo la rete dei culti termali che, tra Toscana, Umbria e Lazio, ha unito per secoli comunità etrusche, romane e italiche. Attraverso pannelli, ricostruzioni e supporti multimediali, il visitatore è guidato dall’origine del santuario – frequentato già dalla fine del XIV secolo a.C. – alla sua evoluzione fino all’età tardoantica.
L’allestimento espone le statue, gli ex-voto anatomici, le centinaia di monete e gli eccezionali bronzi deposti nella vasca sacra, oggetti legati alla richiesta di guarigione o al ringraziamento per una grazia ricevuta. Le iscrizioni etrusche e latine incise sui bronzi testimoniano la convivenza fra popoli diversi in un momento di profonde trasformazioni storiche.
Una sezione è dedicata alle recenti campagne di scavo, con reperti presentati per la prima volta in Italia: il torso maschile dedicato alla Fonte Calda, la figura femminile di offerente, l’infante con palla e un raro gruppo di serpenti votivi, oltre ai materiali recuperati dalle zone più profonde della vasca nel 2024. L’allestimento, ospitato nei nuovi depositi dell’Archeologico di Aquileia, restituisce così la vita del santuario termale e la complessità del suo straordinario contesto rituale.
Attività ed eventi collaterali
Durante i mesi di apertura sono previsti: conferenze e convegni dedicati ai punti di contatto tra Aquileia e San Casciano; visite guidate ogni sabato, domenica e festivi alle 10.30 e alle 15.00; laboratori e percorsi educativi per scuole e famiglie; un activity book gratuito per i bambini; una proiezione in videomapping sulla facciata del museo, realizzata dalla Fondazione Aquileia
La mostra è visitabile dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 19.00 (ultima entrata ore 18.00). Il calendario aggiornato e le aperture straordinarie saranno pubblicati nella pagina dedicata del museo.




