La pro loco di Buja festeggia 60 anni.
Sessant’anni di attività, volontariato e promozione del territorio: la Pro Loco di Buja ha festeggiato questo importante traguardo con una cerimonia al Teatro della Casa della Gioventù, alla presenza di istituzioni, associazioni e cittadini.
L’assessore regionale alle Attività produttive e turismo, Sergio Emidio Bini, ha sottolineato il valore della Pro Buja come realtà radicata nel territorio e capace di unire energie, volontari e tradizioni. “In Friuli Venezia Giulia abbiamo più Pro Loco che Comuni – ha ricordato Bini – oltre 20mila volontari animano ogni anno 1.400 eventi, tutelano tradizioni e creano occasioni di incontro. Ogni Pro Loco è presidio di comunità, cultura e accoglienza”.
Bini ha inoltre evidenziato il sostegno della Regione alle associazioni: dalla semplificazione burocratica per l’organizzazione degli eventi alle misure di sostegno strutturale, l’obiettivo è favorire la vitalità dei territori con procedure snelle e proporzionate alle dimensioni delle manifestazioni. “Sessant’anni di attività raccontano un patrimonio umano straordinario – ha concluso l’assessore – dietro ogni iniziativa ci sono persone che donano tempo, competenze e passione. A loro va il ringraziamento della Regione e delle comunità friulane”.
Tra le autorità presenti, il presidente del Consiglio regionale Mauro Bordin ha consegnato al presidente della Pro Buja, Stefano Debellis, la targa celebrativa per il 60° anniversario, accolto da un lungo applauso del pubblico. Bordin ha ricordato l’impegno istituzionale a favore del volontariato, con iniziative volte a sburocratizzare e sostenere le associazioni, e ha sottolineato come il lavoro silenzioso dei volontari sia il vero cuore pulsante dell’associazione.
Alla cerimonia hanno partecipato anche il sindaco di Buja Silvia Maria Pezzetta, il presidente del comitato regionale dell’Unione nazionale Pro Loco d’Italia, Pietro De Marchi, e il presidente della Comunità Collinare del Friuli, Luigino Bottoni.
La festa ha visto la partecipazione dei bambini dell’Istituto comprensivo locale, delle due bande bujesi, dei Balarins di Buje e di numerose associazioni del territorio, a conferma di una rete sociale attiva che sostiene costantemente la Pro Buja. La celebrazione ha messo in luce non solo l’eredità storica dell’associazione, ma anche il suo ruolo futuro nel mantenere vivi legami di comunità, cultura e tradizione in Friuli.




