Davide sfida le incertezze e a 25 anni apre la nuova stalla a Sutrio e diventa allevatore come il nonno

L'interno della stalla dell'azienda agricola Davide Flora - Sutrio, 6 novembre 2021

La nuova stalla di Davide Flora aperta a Sutrio.

Riallaccia i fili del destino, diventando allevatore come il nonno. Nuova stalla dell’azienda agricola Flora inaugurata a Noiaris di Sutrio, dove ieri c’è stato il taglio del nastro ufficiale da parte di Davide Flora. A soli 25 anni e grazie ad un contributo regionale per l’imprenditoria giovanile, il ragazzo, originario di Paluzza, ha avviato un’attività di allevamento.

“In tre anni di mandato – ha detto l’assessore alle Risorse agricole del Friuli Venezia Giulia, Stefano Zannier – è la prima volta che trovo un giovane entusiasta di aprire una stalla e di voler intraprendere questo lavoro, tanto da decidere di investire su di sé con coraggio e con passione. Se non si trova chi ha voglia di fare un lavoro così difficile nessuna politica può avere successo” ha osservato il delegato di Giunta regionale, aggiungendo che “ciò significa anche però che non tutto è perduto come qualcuno vuol far pensare ed assieme, istituzioni ed imprese, possono recuperare attività importanti con la memoria dell’esperienza di ieri e la testa dell’impresa innovativa di oggi”.

La storia di Davide Flora contiene significativi elementi di rilievo per comprendere le direzioni in cui la montagna può conquistare un ritrovato successo. Il ragazzo, cresciuto tra le mucche del nonno, ha coltivato una passione che i genitori non avevano fatto propria, ma che hanno sostenuto e appoggiato con entusiasmo. Originario di Paluzza, Davide non si è fermato davanti al retaggio del campanile, decidendo di trasferirsi nella vicina Sutrio per cogliere l’opportunità di un investimento immobiliare.

Ha quindi rilevato un ex mobilificio ormai abbandonato decidendo di convertirlo in stalla e fienile per un totale di 800 metri quadrati su due piani. Fondamentale si è rivelata la collaborazione delle istituzioni: la Regione per il contributo sulla linea del pacchetto giovani per la montagna, il Comune per accelerare le pratiche di conversione da zona artigianale e industriale a zona agricola.

Flora ha già progetti di ampliamento: dai 24 capi bovini in lattazione, cui si aggiungono 15 capi in rimonta, e una cinquantina di capre da latte intende sviluppare un piccolo caseificio per non limitarsi alla vendita del latte, ma estendere l’attività alla lavorazione casearia. Il legame con Paluzza si riallaccia in estate, con la gestione dell’Agriturismo Lavareit dove i prodotti possono trovare un ulteriore sbocco commerciale.

Una visione a lungo termine su cui si è posato il buon auspicio di un nuovo arrivo: alle prime luci dell’alba di ieri è nata Flora, la prima vitellina a vedere la luce nella nuova stalla.