“Siamo della mafia di Udine”. Lo aspettano in casa e lo massacrano di botte

La vicenda capitata ad uno straniero a Udine.

È una brutta pagina di cronaca, di quelle che non vorremmo mai leggere. Una pagina nella quale la delinquenza si mescola alle tematiche dell’immigrazione e della solidarietà mal riposta. Una pagina che si sarebbe potuta tingere delle tinte più scure della cronaca nera se la scorsa notte non fosse intervenuto provvidenzialmente un militare dell’11esimo reggimento Bersaglieri di Orcenico Superiore.

A raccontare la vicenda sono gli stessi protagonisti, che nella notte tra sabato e domenica, verso l’una di notte, in un condominio di via Azzida, una traversa di via Cividale, hanno vissuto momenti di vero terrore. La storia parte quando un giovane cameriere di 31 anni, originario del Pakistan, si era offerto di ospitare per qualche settimana un 27enne arrivato da poco in città. Un gesto di solidarietà disinteressata verso chi, come lui, sperava di rifarsi una vita in Italia.

Ma quando dopo un po’ di giorni ha chiesto al suo ospite di trovare un altro posto dove stare, per tutta risposta il 27enne è tornato accompagnato da 4 persone con bastone, catena e coltello. “Siamo la mafia di Udine”, gli hanno detto, iniziandolo a picchiare.

Il militare, che rientrava a casa da servizio a quell’ora, ha sentito gli schiamazzi e ha visto la porta del vicino socchiusa. È entrato e ha minacciato di chiamare la polizia e solo a quel punto il branco si è dato alla fuga. Una brutta storia terminata al pronto soccorso e dai carabinieri, dove è stata sporta denuncia.