Si aggrava la posizione di G.A., 32enne albanese, domiciliato nel varesotto, già arrestato lo scorso 4 novembre, insieme a un complice, nell’ambito dell’operazione “AMG” e condotta dai Carabinieri del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Pordenone, per una lunga serie di furti in abitazione e ricettazione di autovetture, commessi in 5 diverse province, tra Friuli Venezia Giulia, Veneto e Lombardia.
All’uomo, infatti, già detenuto agli arresti domiciliari in una abitazione di Tradate (VA), il 27 novembre 2025, è stato notificato un altro ordine di carcerazione, emesso dalla Procura della Repubblica di Pordenone: dovrà scontare una pena definitiva di altri 3 anni, 4 mesi e 21 giorni di reclusione, in quanto condannato per altri 15 furti in abitazione e 2 episodi di ricettazione, commessi tra le provincie di Pordenone, Udine e Venezia tra il 2023 ed il 2024.
Le nuove condanne.
Le sentenze, emesse dal Tribunale di Pordenone ed Udine e divenute definitive rispettivamente il 14.11.2025 ed il 23.04.2025, hanno visto la conferma della condanna a seguito dell’inammissibilità dei ricorsi in Cassazione presentati dal 32enne.
Tutto è iniziato – è giusto ricordarlo – con un “colpo” messo a segno nel pordenonese, quando alcuni vicini di casa delle vittime hanno notato una Mercedes sportiva bianca allontanarsi rapidamente dalla scena del crimine. Questo dettaglio si è rivelato cruciale, dando il via a un’indagine che ha portato i Carabinieri di Pordenone a ricostruire una lunga serie di furti e ricettazioni messi a segno da una banda altamente organizzata, capace di eludere i controlli grazie a tecniche sofisticate, ma ha anche messo in luce la determinazione delle forze dell’ordine nel contrastare uno dei reati tra i più gravi e traumatici, non solo per il danno materiale che comporta, ma anche per le implicazioni psicologiche che lascia nelle vittime, che vedono violata la propria sicurezza, la privacy e la serenità nel proprio spazio più intimo.
La serie di furti.
Ecco l’elenco dei reati per i quali G.A. è stato condannato:
- 18.07.2023 – Latisana (UD), via Annia;
- 18.07.2023 – Latisana (UD), via Crosere;
- 17.07.2023 – Porpetto (UD);
- 15.11.2023 – Bagnaria Arsa (UD), via Mulino delle Tolle;
- 15.11.2023 – Gonars (UD), via Graunet;
- 15.11.2023 – Gonars (UD), via Graunet;
- 26.11.2023 – Azzano Decimo (PN), via Morosini;
- 26.11.2023 – Chions (PN), via Aldo Moro;
- 26.11.2023 – Azzano Decimo (PN), viale Rimembranze;
- 10.12.2023 – Chions (PN), via Isonzo, furto in abitazione;
- 10.12.2023 – Chions (PN), via Cassetti, furto in abitazione;
- 17.02.2024 – Bagnaria Arsa (UD), via Viuzze;
- 17.02.2024 – Latisana (UD), via Moross;
- 17.02.2024 – Torviscosa (UD), via G. Matteotti;
- 20.02.2024 – Fossalta di Piave (VE), via Cesaro Donatella.
Come e quando agivano.
Anche in questi casi, il metodo con il quale operavano era quello già accertato con l’indagine “AMG”: i ladri arrivavano di fronte alle case a bordo di una autovettura veloce (solitamente una Mercedes classe A, modello AMG) rubata, da cui scendevano in due o tre, attrezzati con i ferri del mestiere (cacciaviti, flex, piedi di porco), mentre a bordo restava solo l’autista per fare da “palo”.
Scavalcati agilmente cancelli e recinzioni, in pochi secondi forzavano porte o finestre e, facendosi luce con torce elettriche che tenevano in bocca, penetravano negli appartamenti, svaligiandoli nell’arco di poche decine di secondi e portando via denaro contante, gioielli, orologi, borsette e abbigliamento griffato, e anche armi da fuoco regolarmente detenute.
A furto terminato, l’autista – che durante le effrazioni era rimasto in costante collegamento con i complici attraverso radioline walkie-talkie – li recuperava, allontanandosi a grande velocità. I colpi venivano consumati in orario pomeridiano e serale, solitamente tra le 17:00 e le 21:00, approfittando dell’assenza dei proprietari delle case. Al termine dei colpi, tornavano alla “base”, nel milanese, lasciando rapidamente i territori che avevano razziato.
Il furto di Torviscosa.
In uno di questi casi (Torviscosa) il furto è avvenuto in piena notte (ore 01:30 circa), con i proprietari che si sono svegliati di soprassalto, quando i ladri, con una mazza, hanno cercato di forzare la cassaforte presente. Sorpresi, hanno desistito e sono fuggiti, dopo aver chiuso una porta interna dell’abitazione, per evitare che il proprietario li raggiungesse.




