Incidente mortale tra Ape e furgone a Trasaghis: chiesto il rinvio a giudizio

L'incidente a Trasaghis e la vittima, Mario Corubolo.

Nell’incidente era morto Mario Corubolo.

La Procura della Repubblica di Udine ha concluso le indagini preliminari sul tragico incidente stradale avvenuto a Trasaghis lo scorso 8 aprile, costato la vita a Mario Corubolo, ottantacinquenne molto conosciuto e stimato nella comunità locale. Al termine dell’attività istruttoria, il Pubblico Ministero titolare del relativo procedimento, dottoressa Claudia Finocchiaro, ha depositato richiesta di rinvio a giudizio nei confronti del conducente dell’altro mezzo coinvolto, contestando il reato di omicidio stradale.

La ricostruzione dell’incidente.

Secondo quanto ricostruito nell’atto di accusa e com’è tristemente noto, il sinistro si è verificato lungo la Strada Regionale 512 del Lago di Cavazzo, all’altezza del km 18+200, nei pressi del cavalcavia dell’autostrada A23, dove un furgone Opel Movano, condotto da D. V., 51 anni, residente a Manzano (UD), ha centrato l’Ape Car 50 Piaggio guidata da Mario Corubolo mentre quest’ultimo si stava immettendo sulla regionale da una strada laterale. L’impatto è stato fatale: l’anziano è deceduto a seguito dei gravissimi politraumi riportati.

La Procura ha ritenuto determinanti, ai fini della definizione del quadro investigativo, gli esiti degli accertamenti tecnici disposti nella fase iniziale delle indagini, tra cui l’autopsia e la consulenza cinematica sulla dinamica del sinistro. Gli incarichi erano stati conferiti al medico legale dott. Lorenzo Desinan e all’ingegnere forense Marco Pozzati; alle operazioni peritali avevano preso parte, quali consulenti tecnici per la parte offesa, anche la dott.ssa Elisa Polonia, medico legale, e l’ing. Iuri Collinassi, entrambi messi a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., a cui si sono rivolti i familiari di Mario Corubolo. I professionisti incaricati da Studio3A hanno successivamente condiviso e approfondito gli esiti degli accertamenti con il pool interno di medici legali e ingegneri forensi della società, contribuendo a una valutazione tecnica complessiva degli elementi emersi e affiancando costantemente i familiari della vittima nel percorso giudiziario.

Sulla base degli atti raccolti la Procura contesta all’imputato una condotta di guida pericolosa caratterizzata da una velocità non adeguata allo stato dei luoghi, ritenuta estremamente rilevante nella produzione dell’evento mortale.

L’udienza preliminare a marzo.

Nel frattempo, il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Udine, Carlotta Silva, ha fissato l’udienza preliminare per il 10 marzo 2026, alle ore 10.30, nel corso della quale verrà valutata la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura. In quella sede i familiari di Mario Corubolo, persone offese dal reato, potranno costituirsi parte civile.