Era in malattia da un anno, ma faceva l’idraulico a domicilio: denunciato

Le indagini della Guardia di Finanza di Pordenone.

La Guardia di Finanza ha concluso le indagini, condotte dalla Compagnia di Pordenone su delega della Procura, nei confronti di un lavoratore dipendente di una impresa edile che, attraverso il suo inveritiero stato di malattia (causato da un simulato infortunio sul lavoro) nel tempo ha indotto in errore diversi medici, riuscendo a farsi rilasciare referti che gli hanno permesso di giustificare, per quasi un anno, assenze dal luogo di lavoro.

Dall’attività investigativa è inoltre emerso come la stessa degenza, conseguente all’“infortunio”, risultava essere stata, invero, preventivamente ipotizzata dall’indagato al proprio titolare a seguito di un rifiuto di concedergli 3 giorni di ferie per esigenze aziendali. Ricostruita la simulata situazione di infermità, le indagini consentivano, altresì, di scoprire che l’infortunato, per un periodo di circa un anno, mentre fruiva dello status di malattia (ovvero mentre continuava a percepire regolarmente lo stipendio da parte del suo datore di lavoro e le indennità di malattia da parte dell’Inail.) ha esercitato sistematicamente l’attività professionale di idraulico nella provincia di Pordenone con interventi presso plurimi clienti privati, in alcuni casi anche richiedenti sforzi fisici e attività motorie totalmente incompatibili con la millantata patologia invalidante.

La Guardia di Finanza è poi riuscita a risalire all’identità dei suoi numerosi clienti e a riscontrare che le prestazioni rese durante la malattia, per un ammontare perlomeno di 27mila euro, risultavano eseguite “in nero”, ossia con pagamenti che avvenivano in contanti e senza mai rilasciare alcun documento fiscale. Il soggetto è stato quindi deferito all’autorità giudiziaria per truffa aggravata ai danni dello Stato; il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Pordenone, accogliendo le richieste della Procura, ha emesso un decreto di sequestro preventivo per equivalente fino alla concorrenza di 17.300 euro, corrispondenti alle indennità per infortunio elargite dall’Inail. nel periodo di malattia.

Il sequestro è stato eseguito dagli uomini delle Fiamme Gialle pordenonesi.
In diverso contesto verranno, altresì, contestati all’indagato i compensi professionali percepiti durante il periodo di malattia, non dichiarati ai fini fiscali. Il datore di lavoro, essendo un soggetto privato, ha avviato una propria azione conseguente agli emolumenti pagati al dipendente durante il simulato periodo di malattia.