Preside minacciato dopo l’appello agli studenti, la pista dei no vax

Il preside del liceo di Monfalcone minacciato.

Indirizzata a Vincenzo Caico, preside del liceo “Buonarotti” di Monfalcone, una lettera minatoria nella quale è stata inserita la foto di un proiettile accanto alla circolare che lui stesso aveva inviato alle famiglie il 4 agosto. Appena svelato il contenuto della lettera, consegnatagli da un’assistente amministrativa, Caico non ci ha pensato due volte e subito si è rivolto al comando dei carabinieri dove ha sporto denuncia contro ignoti. “Ho anche condiviso la notizia con diversi colleghi dirigenti scolastici e con alcuni docenti, i quali hanno espresso la loro indignazione e la loro solidarietà”, racconta il preside Caico.

Per adesso si sta seguendo la pista dei no-vax. Tramite la circolare del 4 agosto, infatti, il dirigente dell’istituto aveva invitato aderire alla campagna vaccinale anti Covid-19 “La comunicazione inviata a suo tempo – spiega Caico – conteneva un invito agli studenti e alle loro famiglie ad aderire alla campagna vaccinale anticovid in vista della ripresa delle lezioni, per consentire a tutti di rientrare a scuola con maggiore sicurezza, nel rispetto della volontà di ciascuno, anche di chi non intende vaccinarsi.”

Non ci sono particolari indizi circa il destinatario della missiva. Non compaiono scritte o alcun segno di riconoscimento. L’unica informazione è il timbro postale del centro di smistamento di Padova.

I precedenti.

Caico afferma che questa non è la prima volta che il liceo è sotto il mirino dei no-vax: “Già a giugno scorso la pagina Facebook della nostra scuola era stata presa d’assalto da una serie di commenti con critiche e insulti apparsi all’improvviso alcuni giorni dopo che, in collaborazione con l’Azienda sanitaria, abbiamo dato la possibilità ai nostri studenti che dovevano affrontare l’Esame di Stato e che lo desideravano di vaccinarsi direttamente a scuola”. Il preside spiega che in quel caso si è trattato di un attacco coordinato e organizzato, perché i profili erano falsi e da persone provenienti da diverse parti d’Italia e che quindi non hanno interessi nella scuola.

Il dirigente scolastico ci tiene a precisare che rispetta la volontà di chi non vuole somministrarsi il vaccino ed è sempre stato aperto al dialogo e al confronto. Infatti, nei giorni scorsi ha avuto dei colloqui con dei genitori che hanno espresso la volontà di non vaccinare i loro figli. “Li ho assicurati che non ci sarà mai alcuna forma di ingerenza da parte della scuola nelle loro decisioni”, spiega Caico.

Supporto dalle istituzioni e dalla politica.

Messaggi di solidarietà nei confronti di Caico provengono da tutto il mondo scolastico. “E’ un episodio gravissimo – afferma Ugo Previti, segretario della UIL Scuola FVG- Siamo al fianco del dirigente scolastico. Simili minacce sono inaccettabili in una società civile e democratica. La scuola è un’istituzione fondamentale per garantire la crescita dei futuri cittadini e porre al centro lo sviluppo del Paese. Va preservata da simili attacchi”.

In una nota anche l’associazione nazionale dirigenti scolastici, ANDS, ha espresso il pieno supporto nei confronti del dirigente. In modo particolare, il Consiglio nazionale “sollecita l’immediato intervento della magistratura al fine di individuare i vili autori del gesto e, nel contempo, chiede al Ministro dell’Istruzione di non lasciare soli e senza strumenti e supporti adeguati i dirigenti scolastici, in un frangente di estrema complessità ed incertezza e non privo di rischi, anche personali”.

La seconda richiesta dell’ANDS è stata soddisfatta proprio questa mattina, in quanto Caico ha riferito che il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi lo ha contattato. “Sono atti intollerabili – scrive Bianchi – Gli ho detto che non è solo, che siamo al suo fianco, al fianco del suo Istituto e al fianco della scuola che vuole accogliere in presenza e in sicurezza i nostri ragazzi. Andiamo avanti”.

Dal panorama politico, il commento di Francesco Dal Mas, senatore di Forza Italia: “Quanto avvenuto è di una gravità assoluta, segna un punto di non ritorno nel dibattito intorno ai vaccini contro il Covid, l’unico strumento che ci permetterà di mettere fine alla pandemia in corso”. Dal Mas, poi, continua chiedendosi se forse sia il caso di passare ad azioni più forti rendendo obbligatorio il vaccino.