I televisori, le contusioni e le testimonianze: gli indizi che hanno portato al fermo del 41enne per l’omicidio di Udine

Le indagini sull’omicidio di Udine.

Lauretta Toffoli, la donna di 74 anni trovata morta all’interno del suo appartamento in Via della Valle a Udine, è stata uccisa con 25 coltellate. E’ quanto emerge dai riscontri sul corpo della donna. Per l’omicidio attualmente in stato di fermo, infatti, il vicino di casa, Vincenzo Paglialonga, 41 anni, sul quale ci sarebbero gravi indizi di colpevolezza.

Nella palazzina Ater in cui viveva la donna, assieme ad altre 19 famiglie, da tempo oramai aleggiava un clima di paura e di tensione, raccontano alcuni. Proprio per questo, i residenti dello stabile avevano fatto installare alcune telecamere di sorveglianza davanti l’ingresso delle loro abitazioni, che però, pare fossero stare messe fuori uso. Sabato 6 maggio, in mattinata, il 41enne, dopo aver trascorso gli ultimi quattro mesi nel carcere di Pordenone, è stato riportato a casa dagli agenti della polizia penitenziaria. Era sottoposto agli arresti domiciliari, presso la sua abitazione, al primo piano della palazzina, dai quali è prontamente evaso e arrestato sabato poco prima di mezzogiorno.

Il sostituto procuratore, Claudia Finocchiaro, ha da disposto il fermo di Claudio Paglialonga, che, interrogato in presenza del suo avvocato difensore, si è da subito avvalso della facoltà di non rispondere ed è stato portato in carcere.

Sono molti gli elementi che hanno portato al fermo di Paglialonga, a partire dalle testimonianze di alcuni condomini. Qualcuno lo avrebbe visto entrare nell’appartamento di Lauretta, che conosceva. Poi ci sono i due televisori spariti nell’appartamento della donna che sono stati ritrovati a casa sua, ma il 41enne ha spiegato di averli acquistati in precedenza dalla stessa donna. Sul volto dell’uomo sono stati anche trovati alcuni segni di colluttazione ma Paglialonga si è giustificato dicendo che se li sarebbe procurati precedentemente, durante una rissa in carcere. Infine resta l’incognita sul braccialetto elettronico per capire se l’orario in cui lo ha tolto coincidente con quello della morte di Lauretta.