Sono una sessantina i testimoni che compariranno in aula per il processo sulla tragedia del Natisone.
Si allunga la lista dei testimoni che verranno ascoltati nel processo per la tragedia del Natisone, l’evento che costò la vita a tre giovani travolti dalla piena del fiume nel maggio 2023. Sono circa sessanta le persone che compariranno in aula tra accusa e difesa, in un dibattimento che si preannuncia complesso e destinato a ricostruire nel dettaglio la catena dei soccorsi e le decisioni prese nelle ore drammatiche dell’emergenza.
Gli imputati.
Imputati per omicidio colposo sono un infermiere della Sores – la Sala Operativa Regionale Emergenza Sanitaria – e tre vigili del fuoco. Per tutti è stato chiesto il rito immediato, con due procedimenti distinti che potrebbero tuttavia essere riuniti, considerato il comune capo d’imputazione. Il primo processo, quello a carico dell’infermiere inizierà il 17 novembre, il secondo, che vede imputati i tre pompieri, è fissato per il 2 dicembre.
I testimoni.
Tra i testimoni indicati dalla difesa figurano l’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi, la catena gerarchica della Sores e del servizio di elisoccorso, oltre al medico anestetista Amato De Monte, già direttore di entrambi i servizi prima del pensionamento. Sul fronte dell’accusa, saranno ascoltati in aula gli operatori del numero unico d’emergenza 112, i testimoni oculari, i membri della squadra dei vigili del fuoco intervenuta sul posto, gli equipaggi dei due elicotteri – “Drago” dei pompieri e “Doppio India” del soccorso sanitario – nonché carabinieri, tecnici del soccorso alpino e ingegneri idraulici chiamati a spiegare i fenomeni di piena del fiume.
● Le famiglie delle vittime chiedono 3,7 milioni di risarcimento
● Raccolta fondi per le spese legali dei vigili del fuoco
 

 
				


