I tre alpinisti sono stati recuperati questa mattina.
Si è conclusa con un lieto fine l’odissea vissuta da tre alpinisti friulani rimasti bloccati sabato 3 maggio sul massiccio del Cogliàns. I tre escursionisti, tutti della provincia di Udine, sono stati recuperati intorno alle 7 di domenica mattina grazie a un intervento con l’elicottero reso possibile da una breve finestra di bel tempo.
La disavventura è iniziata nel tardo pomeriggio di ieri, quando, dopo aver completato la salita lungo la via “Mazzilis Moro” fino al Pilastro della Plote, i rocciatori hanno iniziato la discesa in corda doppia. Durante la manovra, le corde si sono incastrate su uno spuntone di roccia, costringendoli a fermarsi a quota 2.400 metri, poco sotto Torre Chianevate.
Nonostante vari tentativi di liberare le funi, la scarsa visibilità e il calare della luce hanno reso impossibile proseguire. A quel punto i tre hanno lanciato l’allarme, contattando il numero unico per le emergenze 112 alle 17.20. L’intervento dell’elisoccorso, subito attivato dalla Sores con un tecnico del Soccorso Alpino a bordo, è stato però interrotto per le condizioni meteo sfavorevoli e la visibilità compromessa.
Scartata anche l’opzione di un recupero via terra – troppo rischiosa – i soccorritori hanno deciso di mantenere il contatto radio con gli alpinisti, che si sono così preparati a trascorrere la notte all’addiaccio. I volontari del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico del Friuli Venezia Giulia, insieme alla Guardia di finanza di Tolmezzo, hanno allestito un campo base ai laghetti di Timau, monitorando la situazione.
Il soccorso.
Il salvataggio è avvenuto all’alba di domenica 4 maggio, quando una “finestra” di bel tempo ha permesso il decollo dell’elicottero. A bordo, due tecnici di elisoccorso del Soccorso Alpino hanno effettuato tre verricellate, riportando in salvo tutti gli alpinisti, fortunatamente illesi.