La ricetta vincente per creare nuova occupazione

La ricetta vincente per creare occupazione della Regione.

Aumentano i contratti a tempo indeterminato in regione nel primo trimestre dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2018. E’ questo, in sintesi, quanto presentato oggi dall’assessore al lavoro Alessia Rosolen.

I motivi del successo

“La lettura politica del quadro – ha spiegato Rosolen – è la seguente: l’erogazione di contributi pubblici è finalizzata al sostegno di un’occupazione stabile e di qualità. Con le politiche attive del lavoro, la Regione ha investito con forza sulla necessità di restituire solidità al lavoro e prospettiva al lavoratore. I numeri stanno premiando le nostre scelte: gli incentivi per le stabilizzazioni sono più che raddoppiati e hanno prodotto numeri gratificanti”. La conversione di un contratto precario in un posto di lavoro a tempo indeterminato, è stato rilevato, “è incoraggiata da incentivi importanti, addirittura rafforzati nei casi di donne con figli giovani o altre categorie particolarmente esposte”.

Altri “bonus” sono previsti per l’assunzione di disoccupati da più di 12 mesi. “In questo senso – ha aggiunto l’assessore -, la Regione, prima in Italia, ha recepito le indicazioni di una direttiva dell’Unione Europea per la lotta alla disoccupazione di lunga durata”.

I provvedimenti sul lavoro

Rosolen si è poi soffermata sui provvedimenti principali che fanno riferimento al lavoro contenuti nella legge omnibus: “Coerentemente con la linea inaugurata negli scorsi mesi, ci sono incentivi per le aziende che assumano lavoratori penalizzati dalla crisi e residenti continuativamente in Friuli Venezia Giulia da almeno 5 anni. Procediamo alla stipula di un patto sociale tra tessuto produttivo e Regione, per cui ogni singolo contributo è vincolato al mantenimento del sito produttivo sul territorio regionale e alla tutela dei livelli occupazionali. Tra le clausole di questo contratto, l’automatica esclusione da ogni contribuzione regionale per le aziende che, negli ultimi tre anni, abbiano effettuato licenziamenti collettivi senza accordi con le parti sociali”.