Dalla spesa alle bollette: “Cosí sopravvivo con la mia famiglia al caro vita”

Il racconto di Paolo e della sua famiglia alle prese con il caro bollette.

“Nel carrello della spesa solo lo stretto necessario. Banditi tutti gli alimenti che non facciano parte di ciò che portiamo in tavola a pranzo e cena. Niente snack, via anche quegli sfizi che ogni tanto ci si toglieva. Banditi anche gli alimenti che ad oggi sono diventati per noi troppo costosi, fuori dalla nostra portata, se non in offerta“, queste le parole di Paolo, 59 anni, residente a Palazzolo dello Stella.

L’uomo, che vive con Martina, 54 anni, compagna sia di vita che collega di lavoro e con la figlia Giorgia, di 14, in procinto degli esami di terza media, non si è svegliato un giorno volendo provare una nuova tipologia di dieta in vista dell’estate. Paolo è semplicemente una delle numerose vittime, assieme alla sua famiglia, di tutti questi rincari che hanno colpito la maggior parte di lavoratori operai dipendenti delle aziende del nostro Paese.

“Tengo subito a precisare che la condizione nella quale versiamo io e la mia famiglia, ma che vede protagonisti anche molti altri lavoratori, non dipende in alcun modo dall’azienda presso la quale presto servizio da ben trent’anni”. Operatore su macchine CNC, lavora su tre turni di ciclo continuo presso la ditta “Modine ” di Pocenia, da un certo punto di vista si reputa comunque fortunato di far parte di un’azienda che ha da sempre avuto un’occhio di riguardo verso i propri dipendenti.

“Questo mese è arrivato a noi operai il premio del risultato dell’azienda e, ripeto, ci reputiamo fortunati di far parte di una solida realtà in grado di dare ai dipendenti ciò che spetta. Nel mio caso, questo premio è servito a pagare alcune tasse che non erano previste, quindi, grazie al cielo è arrivato. D’altro canto, avrei voluto, come tutti credo, poter fare un piccolo regalo alla mia famiglia, anche solo portarla fuori una sera a mangiare una pizza”. Nonostante questo, purtroppo la crisi economica, i rincari e le bollette sempre più alte, hanno fatto sì che Paolo e la sua famiglia si siano dovuti adeguare ad uno stile di vita che prevede lo scrupoloso e parsimonioso uso di elettrodomestici, auto, fino ad arrivare a privarsi, quest’anno, dei tanto attesi giorni di ferie ad agosto, non per forza passati chissà in quale località balneare, ma anche semplicemente trascorsi lontano dalla routine quotidiana, per staccare un po’ la spina.

“È la prima volta nella mia vita in cui non vedo uno spiraglio di luce in fondo a questo lungo tunnel. Stiamo tutti toccando con mano quanto sia elevata la soglia che può portare alla povertà, nel nostro Paese. Spesso, nonostante gli innumerevoli accorgimenti, si fatica ad arrivare a fine mese, perché, oltretutto, l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. Oltre alle spese di ordinaria amministrazione, nei confronti delle quali stiamo cercando di adottare tutte le cautele e gli stratagemmi possibili, c’è comunque il mese in cui capita che la macchina, che si cerca ovviamente di usare il meno possibile per il costo spropositato che ha raggiunto il carburante, abbia bisogno di manutenzione. Al momento, per quanto possibile, per i lavori meccanici più semplici, ci si arrangia da soli. E poi c’è l’assicurazione, ci sono le spese mediche, il dentista, le spese scolastiche, le rate”, Paolo è un fiume in piena, anche se, nonostante sia pienamente consapevole che la situazione ha tutta l’aria di non essere reversibile, non perde comunque il sorriso, la positività e la voglia di raccontarsi.

“Era prevedibile che il post pandemia sarebbe stato un periodo difficile in merito alla ripresa economica. Poi però, quando le cose sembravano prendere una piega un pochino più stabile, siamo stati travolti dal conflitto tutt’ora in atto, tra Russia ed Ucraina, che sta portando ad un’aumento spropositato di tutti i beni primari e, soprattutto, delle materie prime”, prosegue.

“Il prossimo anno dovrei andare in pensione, ma, ad oggi, anziché esserne entusiasta, perché finalmente potrei dedicarmi alle mie passioni e agli hobby, sono parecchio preoccupato, in quanto, se lo standard di vita dovesse restare il medesimo, sarebbe impossibile riuscire a sopravvivere“. Le perplessità di Paolo si riflettono anche a lungo raggio “Quest’inverno, dove il consumo di gas e di corrente saranno inevitabilmente più elevati, dovremmo trovare soluzioni ancora più restrittive, se chi ha in mano le redini del nostro Paese non fa qualcosa“. Volontario presso la Sogit di Latisana da poco più di un paio di anni, Paolo, cercando di non perdere la dignità che spetta ad ogni cittadino, prosegue, come molti di noi, aggrappandosi ad un barlume di speranza, che ci permette di poter vivere in questo singolare momento storico, senza sprofondare nell’abisso.